Scoppia una bomba carta, ferito un poliziotto veneziano

Negli scontri seguiti ad Atalanta-Roma, una coppia di sottufficiali è stata investita dall'esplosione. La rabbia e la paura dei parenti

VENEZIA. Cinque agenti feriti, tra cui un poliziotto veneziano, e sei ultrà arrestati: è il bilancio finale degli scontri tra gli ultrà dell’Atalanta e le forze dell’ordine al termine della partita tra i nerazzurri e la Roma. I feriti sono un funzionario della questura di bergamo (frattura di due falangi del piede destro e infrazione dell’alluce, con una prognosi superiore ai 15 giorni), due sottufficiali del reparto mobile di Padova che hanno riportato ferite all’anca, alla coscia e al mento, con prognosi superiori ai 20 giorni il primo e ai 10 giorni il secondo; infine due appartenenti alla Digos di Roma, ai quali sono stati diagnosticati rispettivamente traumi distorsivi del rachide cervicale e traumi contusivi al ginocchio e al fianco, con prognosi di 20 giorni.

Sei gli ultrà arrestati con le accuse di danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale lesioni. Uno di loro ha 17 anni, tra gli altri ci sono tre pregiudicati per reati legati alla violenza negli stadi. "Mio marito ha rischiato di morire. E abbiamo una bambina di due anni". E' lo sfogo della moglie di M.V., uno dei due sottufficiali padovani feriti a Bergamo, originario di Salzano (Ve) ma residente da tempo a Noventa Padovana. La donna è in attesa del secondo figlio. Il marito, con i suoi colleghi,sabato fronteggiava i tifosi in tenuta antisommossa, tentando di tenere separati quelli dell'Atalanta dai romanisti, esultanti per la vittoria (2-1).

Mentre gli ultrà giallorossi sfollavano dalla curva, gli avversari sono riusciti a rompere il fronte della polizia. Durante gli scontri nella zona di via Tremana, M.V. e un collega padovana sono rimasti feriti dallo scoppio di una bomba carta all'altezza della gamba, che ha fatto saltare via chiodi e schegge metalliche. Un altro poliziotto è stato ferito alla testa, mentre un carabiniere è finito all'ospedale dopo essere stato investito da una pioggia di sassi e vetri. Poteva davvero finire molto male. I parenti di M.V. ne sono consapevoli e hanno iniziato a divulgare e commentare l'accaduto sui social media."I soldi spesi per il calcio", scrive un familiare dell'agente, "dovrebbero essere investiti per creare lavoro e le forze dell'ordine, anziché dover presidiare gli stadi, dovrebbero essere impiegate per tutelare la sicurezza dei cittadini".

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