Scoperto il ladro di identità Un centinaio di clienti truffati

L’uomo, 33 anni, ha falsificato i dati sui documenti, usando il nome di un ignaro mestrino poi ha aperto un sito di commercio elettronico vendendo prodotti che però non ha mai spedito
Di Francesco Furlan

MARCON. Un genio della truffa, un ladro d’identità. Raggiunto, nella sua casa di Marcon, dopo che per un anno gli agenti della polizia postale di Venezia ne hanno seguito le tracce online. E quando i poliziotti hanno bussato alla sua porta - chiamandolo con il nome dell’identità fittizia che si era creato - per lui non è stato facile rispondere «sì sono io» come faceva invece online con le sue vittime. Le indagini quindi nascono un anno fa, con le prime denunce di truffa - tre in Veneto, una decina in Italia - ma il furto di identità risale al 2013. Ecco come è andata: due anni fa il 33enne si è presentato ai carabinieri denunciando lo smarrimento della patente e ottenendo un certificato provvisorio di circolazione, che ha però ritoccato, cambiando i dati personali.

Con il documento provvisorio si è presentato all’ufficio Anagrafe del Comune di Marcon chiedendo una carta d’identità che gli è stata quindi fornita con la sua foto - e altrimenti non poteva essere - ma i dati di un’altra persona - quelli che aveva inserito nel certificato provvisorio di circolazione - un trentunenne originario di Dolo ma residente a Mestre. Perché il truffatore abbia scelto proprio questo trentunenne è quel che ora sta cercando di capire la polizia postale. Un conoscente, un amico di cui vendicarsi? Nessuno, per il momento, sa perché abbia deciso di rubare proprio l’identità di questo trentunenne. Fatto sta che con il nuovo documento di identità il genio della truffa - di professione impiegato - ha cominciato a commerciare sul sito di commercio elettronico e-bay aprendo utenze telefoniche e acquistando carte di credito ricaricabili. Con questa nuova identità ha quindi cominciato a vendere in tutta Italia prodotti che però - una volta incassati i soldi dagli acquirenti - non spediva.

O meglio: per evitare di essere denunciato spediva delle scatole di cartone vuote e poi, mentre il pacco postale era in viaggio, telefonava agli impiegati postali carpendo la loro fiducia e chiedendo loro di modificare la destinazione d’arrivo del pacco. Una variazione in corso di spedizione che non veniva però registrata e così al povero truffato che non si vedeva recapitare a casa la merce acquistata e si rivolgeva alle Poste risultava che il pacco era stato smarrito. «Mi spiace», diceva alle sue vittime il 33enne inviando la foto della ricevuta d’invio, «io il pacco l’ho spedito ma se gli uffici postali lo hanno perso non ci posso fare nulla».

Secondo la polizia postale - anche se sono stati in pochi a presentare denuncia - sarebbero almeno un centinaio le persone cadute nella sua trappola. Seguendo le tracce informatiche i poliziotti del commissario capo Antonio Scialdone sono riusciti a capire che il 33enne abitava in un quartiere di Quarto d’Altino. E negli ultimi giorni - recuperata una sua foto-tessera risalente a un paio di anni fa - si sono trasformati da poliziotti informatici a poliziotti di strada. E così giovedì mattina gli uomini del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Venezia hanno fatto irruzione nell’abitazione del ladro di identità eseguendo una perquisizione delegata dalla Procura lagunare sequestrando numeroso materiale come carte di identità, carte di credito, supporti di memoria, computer e altri dispositivi informatici. Il 33enne è stato denunciato per furto di identità e truffa informatica. C’è da scommettere che il materiale sequestrato darà sicuramente la stura a nuovi accertamenti e nuovi esiti investigativi.

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