Scontro sull’ospedale Forcolin accusa: «Occasione persa»
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SAN DONÀ. Scontro sull’ospedale unico che inevitabilmente torna al centro della discussione politica a tre giorni dalle elezioni comunali. Il sindaco, Andrea Cereser, ha annunciato l’approvazione del piano regionale sociosanitario e le prossime schede regionali, invitato il presidente della commissione a San Donà, proposto un incontro con tutti i sindaci, rispondendo ad alcune domande anche sull’ospedale unico, argomento che era stato affrontato precedentemente nel dibattito pubblico al centro culturale su specifica domanda posta dal presidente di Confartigianato, Nazzareno Ortoncelli. La questione è dunque sotto i riflettori come tema caldo nei prossimi cinque anni.
Il vicegovernatore Gianluca Forcolin, adesso invita la prossima conferenza dei sindaci, dopo le elezioni e con il nuovo sindaco di San Donà, a esaminare la questione. E il dibattito si è riacceso, con sindaci come Silvia Susanna di Musile e altri nel Basso Piave che accusano Cereser di aver perso l’occasione a suo tempo per motivi politici. Lo stesso sostengono i candidati sindaci del centrodestra, Oliviero Leo e Francesca Pilla. Angelo Parrotta per il M5S ha chiesto una valutazione puntuale dei costi e che fine faranno eventualmente le vecchie sedi degli ospedali. «Va esaminata tutta la programmazione sanitaria sul territorio», premette Cereser, «come le medicine di gruppo e l’ospedale di comunità. Il tema dell’ospedale unico è una parte di tutto questo e non sono stato io a rilanciarlo. Bisogna fare una valutazione oggettiva su costi e sito, con un percorso serio e senza dimenticare che la programmazione sanitaria spetta alla Regione. Le accuse dei sindaci sono strumentali e i nomi comparsi non sono certo casuali. Sono più interessato al futuro che al passato. Quando non si riusciva a superare l’impasse, qualcuno aveva detto che a decidere avrebbe dovuto essere la Regione».
Forcolin accusa apertamente Cereser di aver perso un’occasione, un investimento da 150 milioni . «Cereser vuole l’ospedale unico perché adesso la gente ha capito che è meglio avere la possibilità di curarsi in strutture di eccellenza», dice Forcolin, «anche se non proprio vicine a casa. Non dice, però, che il suo compito di politico e amministratore era quello di dirlo e impegnarsi per questo 5 anni fa».
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