Scontro sui lavori nell’hotel B4 a giudizio i tre fratelli Boscolo

Appuntamento davanti al giudice monocratico di Padova il prossimo 2 luglio per i fratelli Boscolo, titolari dell’omonimo gruppo alberghiero del lusso, presente in moltissimi paesi del mondo, con sede a Padova, in via Uruguay.
Lo ha deciso ieri il gup (giudice per l’udienza preliminare) padovano Domenica Gambardella che ha rinviato a giudizio, con l’accusa di tentata estorsione da un milione e 800 mila euro e di danneggiamenti di un albergo a Mestre, Angelo Sesillo Boscolo, 60 anni, Giorgio Sesillo Boscolo, 52 anni e Romano Sesillo Boscolo, 56 anni, tutti residenti a Chioggia e difesi dall’avvocato Stefano Alessandro Lalomia di Milano.
Il processo è stato sollecitato dal pubblico ministero Federica Baccaglini che ha coordinato l’indagine avviata in seguito alle denunce firmate da Simone Baldan, 43 anni di Stra, uno dei proprietari dell’impresa di costruzioni B3 srl con sede a Capriccio di Vigonza. Impresa che si è costituita parte civile tutelata dal penalista Pietro Someda. E che ha realizzato (e dato in locazione al gruppo) l'albergo “B4”, in via don Tosatto a Mestre davanti al centro commerciale Auchan, un “quattro stelle” ancora chiuso e al centro della querelle destinata a provocare i guai giudiziari ai fratelli Boscolo.
Secondo le denunce dell’impresa vigontina nel 2011 i Boscolo avevano lamentato il cattivo funzionamento dell’impianto idraulico della struttura alberghiera, reclamando una sostanziosa riduzione del canone d’affitto poiché, in alcune stanze, gli impianti avrebbero funzionato male a tal punto da comprometterne l’utilizzo.
Nel marzo del 2012 viene fissato un incontro tra Baldan e i Boscolo che pretendono la rescissione del contratto con un risarcimento di un milione e 800.000 euro per i guadagni persi in seguito al mancato utilizzo delle stanze con problemi idraulici. Di più. Baldan sostiene di essere stato minacciato: se l’accordo in precedenza pattuito non fosse stato azzerato, i Boscolo sarebbero stati pronti a restituirgli l’hotel sfasciato.
La prima denuncia è del 23 luglio 2012, ne seguono altre quattro il 25 luglio, 27 luglio, 30 luglio e 2 agosto. Nel frattempo il magistrato inquirente ordina pure una serie di intercettazioni telefoniche che svelano una conversazione tra Giorgio e Romano Boscolo: secondo le risultanze investigative i due avrebbero minacciato di allagare una stanza dell'albergo con la frase «è ora di aprire le valvole».
È il 3 agosto 2012 e ascoltando quel dialogo la Squadra mobile di Padova, diretta dal vicequestore aggiunto Marco Calì, si precipita nell’hotel mestrino ma l’acqua ha già provocato dei danni. Ora la parola passa al giudice.
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