Scontro auto moto, perde la vita un diciassettenne

Diego Zago stava tornando dalla messa del Giovedì santo lungo una strada buia verso Ceggia. Inutili tutti i tentativi di salvarlo. Studiava a San Stino e stava per ricevere una borsa di studio

CESSALTO. Incidente mortale ieri sera poco dopo le 22 in via Donegal a Cessalto. Per cause ancora al vaglio degli investigatori si sono scontrate un’automobile e una moto lungo la strada secondaria che collega Cessalto a Ceggia.

Ad avere la peggio è stato il motociclista, un ragazzo di soli 17 anni. La vittima si chiamava Diego Zago, abitava a Cessalto e studiava a San Stino, all'istituto Mattei. Qui Diego era il migliore della sua classe, aveva la media del 9 e stava per ricevere una borsa di studio.

Diego è stato sbalzato a terra a seguito dell’urto. Il ragazzo era appena stato alla messa serale del Giovedì santo: aveva prestato servizio come chierichetto, e stava tornando a casa quando, secondo le prime ricostruzioni, è stato centrato dall'auto che procedeva in senso opposto.

Il povero ragazzo è rimasto a terra, incosciente. Immediata è scattata la chiamata al Suem 118, che ha inviato sul posto un’ambulanza e un’automedica. I soccorritori hanno subito compreso la gravità della situazione e sono intervenuti praticando sul giovane le manovre di emergenza.

Donati gli organi: Alberto continuerà a vivere in altri ragazzi

Dopo le 23 il Suem era ancora sul posto per cercare di salvare la vittima dell’incidente, le cui condizioni erano gravissime, e trasferirla in ospedale. Il giovane però non ce l'ha fatta: è morto. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine: sono stati eseguiti i rilievi volti a determinare le cause dell’incidente.

Ancora non si comprende la dinamica dello scontro, se una manovra azzardata o una distrazione. Via Donegal è la strada che da Cessalto porta a Ceggia, nel veneziano: una lingua d’asfalto tortuosa e in alcuni tratti poco illuminata. Ieri sera è stato sentito immediatamente il conducente della vettura, uscito illeso dall’incidente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia