Scontrini non emessi, la Finanza chiude dieci locali

Controlli della Guardia di finanza tra Jesolo e Cavallino: serrande abbassate per tre giorni in alcuni esercizi del litorale

Mancate emissioni di scontrini fiscali sul litorale, la guardia di finanza ha rilevato molte violazioni tra Jesolo e Cavallino Treporti. Ora l’Agezia delle Entrate sta irrogando le sanzioni e disponendo le chiusure degli esercizi: una decina i casi sul litorale. Sono state, o saranno dunque chiuse, in data da destinarsi, molte attività commerciali, con una sospensione dell’attività che solitamente si ferma a tre giorni. Nel caso le violazioni fossero rilevate più volte nell’arco di cinque anni, la sospensione sarà però più lunga.

Si parte dalla zona del Cavallino, in piazzetta della Libertà, per arrivare a tutto il litorale jesolano. Chiusi, in forza della violazione e conseguente sanzione, negozi di abbigliamento, bar, ristoranti e altre attività commerciali. In questi giorni scattavano inoltre le chiusure di attività che erano state controllate mesi fa. La legge prevede, oltre a una sanzione pecuniaria, quella accessoria della sospensione della licenza o autorizzazione dell’esercizio a partire da tre giorni. La sanzione viene irrogata precisamente dall’Agenzia delle Entrate dopo la rilevazione effettuata dalla guardia di finanza. Sarà dunque l’Agenzia, in un secondo tempo, a dare la sanzione con i tempi necessari che sono solitamente piuttosto lunghi, anche diversi mesi. Per questo, rilevazioni e irrogazione materiale della sanzione, con la chiusura, spesso si intrecciano come sta avvenendo in questi giorni non senza qualche tensione.

Ma il fatto che gli accertamenti siano in corso, o che le sanzioni siano infine arrivate per violazioni del passato, ha creato un effetto panico tra le attività del litorale alle prese con una stagione estiva che stenta a decollare. Si sono visti chiudere chioschi, piccoli negozi, grandi locali.

In questi casi non si comprende mai bene cosa possa essere accaduto, almeno per chi vede le serrande chiuse, ma in realtà è spesso l’Agenzia delle Entrate che si è fatta sentire bussando alla porta.

Ieri mattina sono state eseguite molte delle sanzioni che comportavano la chiusura dei tre giorni e ovviamente il provvedimento non è passato inosservato.

«Ovviamente», dice il delegato Ascom Alberto Teso, «se la legge esiste deve essere rispettata. Nulla da eccepire, quindi, sull’operato di agenti e uffici che si sono limitati ad applicare la normativa vigente. Certo, però, che le sanzioni dovrebbero essere proporzionate alla violazione accertata e non mi pare che l’omissione di quattro scontrini di pochi euro in cinque anni, ossia un’evasione fiscale di una decina di euro complessivi, possano giustificare una chiusura. Credo che lo Stato a volte si accanisca contro chi lavora. A coloro che vendono senza licenza alcuna operando come evasori totali cosa dovremmo fare».

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