Scontri, Tommaso non si pente: «Noi ci siamo solo difesi»

Cacciari junior, leader degli antagonisti, contro la polizia: «Volevano farci male. Avevamo i fumogeni per coreografia. Qui da noi non c’è spazio per i fascisti»
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 14.12.2013.- Scontri in piazzale Roma tra No Global e Polizia.-
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 14.12.2013.- Scontri in piazzale Roma tra No Global e Polizia.-

VENEZIA. «Ci sono stati degli scontri, è vero. C’è stata anche violenza. Ma noi ci siamo difesi: stavolta la polizia non era lì per contenerci ma per farci male». Tommaso Cacciari, leader dei centri sociali protagonisti della manifestazione di sabato e nipote del filosofo Massimo, non è pentito. E spiega: «Basta guardare i video, si vede che ci caricano anche da dietro. Ci sono venuti addosso appena abbiamo provato a salire sul ponte di Calatrava». Dunque bilancio positivo.

«È stata una grande giornata. Oltre 250 attivisti hanno risposto nel giro di poche ore. E siamo riusciti a isolare la parata nazista di Forza Nuova. gente che predica il razzismo, l’omofobia, l’intolleranza. Che nulla hanno a che fare con la storia, il presente e il futuro di questa città. L’antifascismo per noi è un valore». Forse poi avete esagerato. «Uno schieramento di polizia imponente, centinaia di poliziotti in assetto di guerra. Ci sono venuti addosso appena ci siamo avvicinati al ponte di Calatrava, casa nostra!».

Ma avevate i petardi. «Ci siamo difesi: ci hanno inseguito anche per le calli, i finanzieri hanno sparato lacrimogeni ad altezza uomo e qualcuno di noi si è fatto male, nei video si vede bene. Avevamo i fumogeni, è vero, ma quella è coreografia. Quando la polizia carica da due lati per farti male ti devi pur difendere». Avete anche preso le pietre. «I sassi non li abbiamo neanche usati. I masegni poi sono una stupidaggine. Abbiamo preso qualche mattone».

Un fotografo è stato ferito, un bambino è passato vicino al petardo. «Mi dispiace, del bambino non so nulla, non ho visto. Ma non avevamo altra scelta. Per dieci minuti ho annunciato al megafono che volevamo attraversare il ponte e nient’altro».

La violenza è sbagliata e anche controproducente. «C’è chi dice che dovevamo lasciarli fare. Invece no. Non dobbiamo abbassare la guardia con i fascisti. Devono sapere che se si azzardano a mettere piede qui sarà sempre così. Il motivo per cui questa città resta tra le più civili del Veneto e qui l’intolleranza non passa è questo. Fin che Forza Nuova sono in tre gatti non succede niente. Se prendono piede poi pestano i ragazzini per la strada, come fanno a Verona».

Insomma, violenza a fin di bene, contro l’intolleranza. «Devono sapere che qui non c’è spazio per i fascisti». Vi aspettate qualche denuncia? «Si, forse anche qualcos’altro. In questi casi succede sempre così».

Con i forconi andate d’accordo? «Per carità. Non c’è fieno a Venezia, stiano alla larga. A proposito: non mi risulta che la polizia abbia usato tanta durezza con loro. Ma noi non abbiamo paura».

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