Scontri prima della partita Venezia-Bari: 29 Daspo, tifosi lontani dallo stadio per 128 anni
Il bilancio dei provvedimenti del questore per le violenze del 10 marzo
A seguito degli incidenti che si erano verificati prima dell’incontro di calcio Venezia – Bari di domenica 10 marzo, il Questore di Venezia ha adottato 29 provvedimenti di Daspo nei confronti di esponenti delle due tifoserie coinvolte.
Il violento episodio si era verificato poco prima dell’inizio della partita: al momento dell’attracco dei vaporetti con a bordo i tifosi del Bari, un gruppo di una quarantina di veneziani aveva raggiunto le fondamenta opposte all’imbarcadero, iniziando a provocare gli ultras della squadra e istigandoli allo scontro con insulti e lanci di fumogeni.
Gli ultras baresi, una volta sbarcati, avevano reagito alla provocazione radunandosi e dirigendosi contro l’opposta tifoseria, provando ad oltrepassare lo sbarramento predisposto dalle forze dell’ordine e lanciando a loro volta fumogeni e bombe carta.
Il personale impiegato per l’ordine pubblico aveva impedito lo scontro diretto tra i baresi e i veneziani, con i pugliesi in sovrannumero rispetto ai lagunari.
I tafferugli avevano provocato anche alcuni feriti: 5 operatori del Reparto Mobile di Padova, 2 carabinieri del Battaglione di Mestre e un vigile del fuoco che si era trovato vicino all’esplosione di un grosso petardo.
Subito dopo i fatti, grazie alle indagini della Digos, erano stati adottati i primi 18 provvedimenti di Daspo, di cui 9 emessi dal questore di Venezia nei confronti di esponenti della tifoseria arancioneroverde e 9 nei confronti di tifosi baresi, identificati e denunciati per i reati di istigazione a delinquere e violazione delle disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, in concorso.
Di questi provvedimenti, 5 erano aggravati da prescrizioni ulteriori rispetto al divieto di accesso alle aree sportive: per i destinatari era stato previsto l’obbligo di presentazione in Commissariato e/o alla Stazione dei Carabinieri designata prima e dopo ogni incontro agonistico disputato in qualunque luogo del territorio nazionale da parte della squadra.
L’adozione della misura – soggetta a convalida da parte del giudice – è stata disposta dal questore in considerazione di una maggiore cautela preventiva da adottare nei confronti di alcuni tifosi già gravati, in passato, da analoghi provvedimenti di Daspo. Così anche la durata del divieto di accesso agli stadi – stabilita per i destinatari tra i 3 e i 5 anni – è stata calibrata in ragione della gravità delle condotte tenute in occasione degli scontri e dei precedenti di polizia verificati.
Ulteriori 11 provvedimenti di Daspo sono stati adottati dal Questore di Venezia a seguito di successivi accertamenti investigativi svolti dalla Digos che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia di altri 2 esponenti della tifoseria veneziana e 9 esponenti della tifoseria barese, da cui è emerso il relativo coinvolgimento nell’episodio del 10 marzo. Anche in questo caso, verso 3 ultras baresi il Questore ha ritenuto opportuno disporre l’obbligo di firma, regolarmente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
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