Scontri fra tifosi del Venezia calcio tre a processo per tentato omicidio
VENEZIA. Erano stati mesi di scontri furibondi, quelli tra il gennaio e l’ottobre 2012, tra ultrà del Venezia calcio: due fazioni politicamente schierate agli antipodi, tra «Gate 22» che faceva riferimento al Centro sociale Rivolta e «Vecchi Ultrà» schierati a destra, addirittura con alcuni elemeni neonazisti. Così era finita spesso a botte, tra loro. Ma gli scontri tra le parti erano andati crescendo, fino all’episodio più grave: il feroce pestaggio di Andrea Miglioranzi, tifoso dei Vecchi ultrà, finito in Rianimazione e che si è salvato dopo interventi e mesi di ospedale.
Per questa aggressione furiosa dovranno rispondere di tentato omicidio, lesioni gravissime, porto d’arma Matteo Zangrando, Matteo Pavan e Andrea Sartorato, accusati dalla Procura di aver aspettato a piazzale Roma in una sorta di agguato, colpito con un martello, aste metalliche e tubi idraulici Andrea Miglioranzi, quasi uccidendolo. Per questo, il 10 gennaio, dovranno difendersi in aula davanti al Tribunale.
Così ha disposto, ieri, la giudice per le udienze preliminari Roberta Marchiori, accogliendo le richieste in tal senso avanzate della Procura. Ma solo in parte. Per rissa e porto d’arma (le aste, i tubi d’acciaio) la giudice ha sì rinviato complessivamente a giudizio 19 persone, ma ne prosciolte da ogni accusa undici. In mancanza di certi riscontri sulle persone rinviate a giudizio per rissa, al momento ne omettiamo i nomi.
Mentre è stato dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Enrico Agostini, Marco Barbiero, Antonio Fantinelli, Adelberto Niero, Filippo Pirolli, Gianluca Scantamburlo, Marco Farisatto, Roberto Tiveron, Roberta Bocalon, Fabio De March, Thomas Omaggio, Mattia Pamio, Elena Roccato.
Quello che secondo l’accusa è stato un agguato per uccidere Andrea Miglioranzi - non andato a segno solo per il sopraggiungere di passanti - colpendolo con ferocia alla testa e in tutto il corpo con il martello che avrebbe brandito Zangrando, aste e tubi in mano agli altri - che potranno difendersi in aula dalle accuse - è arrivato dopo un crescendo di episodi di scontro tra le due tifoserie. Il 22 gennaio 2012, in via Garibaldi, dopo la partita con l'Union Quinto, una trentina di aderenti al «Gate 22» venne alle mani con uno dei «Vecchi Ultrà» causandogli ferite e lesioni giudicate guaribili in 21 giorni, dopo averlo preso a pugni in faccia e colpito con un fascio di aste da bandiera trattenute con l’adesivo. Qualche sera dopo, il 31 gennaio in via Tevere a Mestre, la resa dei conti tra le due bande era stata premeditata, tanto che - secondo la ricostruzione della Procura - i due gruppi si erano dati appuntamento al Parco Bissuola per dare vita una vera e propria guerriglia urbana; sassaiole, scoppi di petardi e scontri con le spranghe.
«Gli opposti schieramenti della tifoseria del Venezia Calcio, vale a dire i gruppi vecchi ultras e Gate 22», si legge nel capo d’imputazione della procura, si affrontarono armati anche di un tirapugni metallico dotato di lama tagliente». Quella sera il fratello di Zangrando, riportò una ferita giudicata guaribile in 30 giorni, ma ebbe il volto sfregiato in maniera permanente. Anche i fratelli Miglioranzi vennero feriti.Infine, il 21 ottobre 2012, il fatto più grave accaduto in piazzale Roma e per il quale poche ore dopo era finito in manette con l'accusa di tentato omicidio Matteo Zangrando. Secondo le indagini della polizia, dopo la partita Venezia-Mantova un gruppo di tifosi di «Gate 22» aggredì i fratelli Miglioranzi e il gruppo dei «Vecchi Ultrà» e Andrea venne colpito con un colpo di martello alla testa.
Roberta De Rossi
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