Scola: «M9, un'idea geniale»

Il cardinale visita il cantiere del futuro museo di Mestre
Il cardinale Angelo Scola e Giuliano Segre entrano nell’ex convento
Il cardinale Angelo Scola e Giuliano Segre entrano nell’ex convento

MESTRE. «M9 è una idea geniale, discontinua rispetto al vecchio concetto di museo e che produce un salto di qualità. Vi auguro di vincere questa sfida». Sono le parole del cardinale Angelo Scola, in visita privata ieri al cantiere del nuovo museo.  

A fare gli onori di casa nel cantiere, oggi un deserto di terra battuta, dopo le demolizioni della caserma Pascoli, sono stati il presidente della Fondazione di Venezia Giuliano Segre con Plinio Danieli e Guido Guerzoni, presidente e amministratore di Polymnia, la società che possiede l'area e realizzerà il progetto del M9. Il patriarca Angelo Scola ha preso visione del plastico e dei progetti del nuovo museo, ha camminato dentro all'antico convento che guarda sul duomo di San Lorenzo e via Poerio e che diventerà una moderna galleria commerciale.

Ha ascoltato, attento, le spiegazioni sul cronoprogramma e le aree tematiche del futuro polo culturale. Poi un caffè e il saluto che si è trasformato in un augurio. «Il progetto è importante non solo dal punto di vista della riqualificazione architettonica e urbanistica di Mestre ma almeno per altri due motivi - ha detto il cardinale Angelo Scola - Innanzitutto è un ponte verso il futuro, per le nuove generazioni. Penso in particolare ai giovani, alle nuove generazioni del meticciato». Poi Scola ricorda che «la parola Venezia, che ci fa conoscere in tutto il mondo, non può essere declinata solo per il centro storico».

E spiega: «La scelta è coraggiosa, impegnativa e geniale perché crea un vero motore per lo sviluppo della terraferma incorporata in una dimensione metropolitana». E accanto al futuro polo museale del Novecento c'è il centro della Curia, il S.Maria delle Grazie «punto di riferimento non solo cittadino ma anche regionale, per la cultura». Il presidente della Fondazione, Giuliano Segre, nel ringraziare Scola della visita gli ha chiesto di «tornare a Mestre nel 2015 per l'apertura del M9» e il patriarca ha annuito soddisfatto.

Una piccola folla ha atteso ieri mattina alle 9 l'arrivo in via Brenta Vecchia del cardinale, per una visita privata di 40 minuti. Si è trattato di uno degli ultimi appuntamenti pubblici prima della partenza per Milano, dopo la nomina ad arcivescovo. Mancavano il sindaco Giorgio Orsoni e gli assessori, impegnati in giunta.

Si sono visti, tra gli altri, i consiglieri della fondazione Ignazio Musu e Marino Folin; Cesare De Michelis; l'assessore regionale Renato Chisso; il presidente del Consiglio comunale Roberto Turetta; il presidente della Municipalità Massimo Venturini; il capogruppo Pd Claudio Borghello; il vicario patriarcale della terraferma Don Fausto Bonini e la soprintendente Renata Codello. Il progetto definitivo degli architetti Sauerbruch e Hutton è arrivato nei giorni scorsi, ha ottenuto il via libera della Soprintendenza ed è stato inviato al Comune per il parere. Si prevede che i cantieri prendano il via entro giugno 2012. Gli allestimenti sono previsti per il 2014 e l'inaugurazione per il 2015, l'anno dell'Expo a Milano, città che ora attende Scola.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:m9novecento

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia