Scivola all’imbarcadero, condannata Actv

Veneziano inciampa sul pontile della linea 1 a piazzale Roma: risarcito con 16 mila euro

VENEZIA. Scivola all’imbarcadero e si frattura il viso: fa causa ad Actv e ottiene un risarcimento di 16.224 euro. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Carmela Convertini della terza sezione civile del tribunale lagunare che ha dato ragione a S.B., veneziano che all’epoca dei fatti - era il 2009 - aveva 43 anni. Nella tarda serata del 29 novembre di sette anni fa, l’uomo era scivolato sulla lastra grecata in acciaio posta lungo il pontile dell’imbarcadero della linea 1 dell’Actv a piazzale Roma. S.B. era finito contro il parapetto dell’imbarcadero, rimediando un trauma facciale con frattura chiusa delle ossa malare e mascellare superiore e la frattura chiusa della parete inferiore dell’orbita, su cui era stato necessario agire chirurgicamente attraverso l’inserimento di mircoplacche metalliche.

Per quanto patito il ferito, difeso dall’avvocato Giorgio Caldera del Foro di Venezia, ha presentato causa di risarcimento contro Actv, ritenendo l’azienda di trasporti responsabile di quanto accaduto in qualità di proprietaria del pontile e dunque obbligata alla manutenzione per garantirne la sicurezza. Nel corso del procedimento, Actv si è costituita in giudizio contestando le modalità dell’incidente ed evidenziando che la presenza della placca in metallo al centro del pontile era percepibile agevolmente in quanto il manufatto era di un colore diverso rispetto alla pavimentazione circostante in legno e si integrava con il resto della superficie calpestabile senza creare dislivelli. Actv, dunque, imputava la responsabilità esclusivamente ad una distrazione di S.B.

Il giudice ha assunto la testimonianza di una persona presente al momento della caduta ed acquisito le foto dello stato dei luoghi, ritenendo che la piastra non fosse visibile poiché quella sera pioveva per cui il legno bagnato si confondeva con il colore del manufatto e l’illuminazione era scarsa. Actv, in qualità di custode, avrebbe dovuto prevenire il pericolo della caduta segnalando la pericolosità del pavimento oppure vigilando sull’imbarcadero. Il giudice ha stabilito in 16.224 euro il risarcimento, comprensivo dei costi di consulenza medico-legale, oltre a interessi e spese di lite.

Rubina Bon

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia