Sciopero bianco Actv, i sindacati: «Caos per l’incapacità dell'azienda»
VENEZIA. «Altro che “sciopero bianco” e blocco degli straordinari da parte dei dipendenti Actv. Il caos nel trasporto pubblico, con i ritardi e i continui “salti” di corse è tutta colpa dell’inefficienza dell’azienda e del suo management».
È durissima la replica che i sindacati rivolgono al neopresidente di Actv Luca Scalabrin, dopo l’«appello al buon senso» nell’evitare di rispettare alla lettera e in modo burocratico i regolamenti e nel rifiutare gli straordinari, creando così, le condizioni per il collasso dell’azienda.
«Il tentativo di Scalabrin di scaricare sulle spalle dei lavoratori l’inefficienza dell’azienda è assurdo - replica Giampietro Antonini dell’Usb - e per questo domani (oggi ndr) presenterò un esposto al Ministero del Lavoro e allo Spisal per denunciare le irregolarità di Actv nell’applicazione del contratto di lavoro, così vedremo chi dice la verità. Il personale del solo settore automobilistico a gennaio, febbraio e luglio ha fatto oltre 9 mila ore di straordinario, 8 mila a maggio, oltre 5 mila a marzo e aprile. Quanto alla navigazione, le ore di straordinario sono almeno 600 al mese, soprattutto per il rinforzo delle linee che smaltiscono chi va in spiaggia al Lido. I lavoratori vanno oltre le 30 ore massime di lavoro, perché l’azienda, non riuscendo a garantire il servizio nelle condizioni attuali, deve aumentare gli straordinari oppure “tagliare” le corse. Per aumentare i servizi balneari, vengono fatte “saltare” ogni giorno 5 corse della linea 2 bis e altre delle linee 8 e M1. E adesso Actv pensa di coprire, sempre con il personale attuale, anche i servizi straordinari della Mostra del Cinema. Ma in queste condizioni non ce la fa e pensa di prendersela con i lavoratori. Ci prendono in giro e prendono in giro i cittadini, per questo l’esposto al Ministero del Lavoro servirà a fare chiarezza».
Più pacata, ma non meno critica, la reazione di Walter Novembrini, per la Cgil. «È sotto gli occhi di tutti che il traffico acqueo in Canal Grande è in continuo aumento, che non c’è alcun controllo da parte del Comune e che i tempi di percorrenza delle corse in vaporetto non possono essere più garantiti - commenta - e Actv e Comune devono decidersi ad affrontare il problema, fissando nuove regole. Siamo pronti a trattare, ma se pensano di sfuggire alle loro responsabilità prendendosela con i lavoratiori Actv hanno proprio sbagliato strada. Gli straordinari non possono essere la risposta all’incapacità di gestire la normalità. Se non si affronta il problema della regolamentazione del traffico in Canal Grande, non se ne esce e questo è un compito innanzitutto del Comune, che invece fa finta di non vedere. Le corse che saltano e i tempi di percorrenza che si allungano sono il frutto di questo caos, non colpa dell’indisponibilità dei lavoratori. È ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità».
Solidarietà ai lavoratori Actv dopo l’esternazione di Scalabrin è espressa anche in un comunicato dal Coordinamento provinciale SLAI Cobas per il Sindacato di Classe di Venezia e dal Coordinamento nazionale Federazione autisti operai. «Venezia è diventata una specie di Hollywood - scrivono - ed il sistema su cui si basa non rispetta i non abbienti, i giovani, i lavoratori: il problema non sono le agitazioni dei lavoratori, ma il “senso” che devono avere i servizi pubblici».
Per il Partito Comunista dei Lavoratori «gli unici responsabili della situazione attuale sono i dirigenti di Actv. I lavoratori rischiano di veder distrutti i propri diritti, incrementati pesantemente i ritmi di lavoro e ridotti gli stipendi fino al 25 per cento».
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