Sciopero al Marco Polo, 22 voli cancellati
Quattro ore di sciopero, un’adesione intorno al 70 per cento, almeno 22 voli cancellati e centinaia di viaggiatori rimasti a terra, eppure la lunga battaglia dei lavoratori dell’aeroporto Marco Polo non si fermerà con la protesta di ieri pomeriggio, ennesimo capitolo di una disputa che prosegue da più di un anno, ma anzi è in preparazione un altro sciopero, stavolta di otto ore. Ieri, da mezzogiorno alle 16, lo scalo di Tessera si è ritrovato costretto a lavorare pesantemente sotto organico: la diatriba tra i dipendenti e le dirigenze delle società di handling interessa infatti circa 500 lavoratori, tra addetti alle rampe, autisti, responsabili dei banchi di check-in, impiegati degli uffici oggetti smarriti e lavoratori dell’area amministrativa (e proprio tra le scrivanie, ieri pomeriggio, si sarebbero registrati i più alti picchi di adesione alla protesta).
A rendere così partecipata l’iniziativa, come anticipato, una situazione di incertezza che prosegue da oltre diciotto mesi, e che vede i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl pretendere da Wfs, Gh e Aviapartner una clausola sociale utile ad evitare che ad ogni passaggio di consegne da un handler all’altro, scatti «una sorta di lotteria della speranza, con il rischio costante di perdere il posto di lavoro».
«Le aziende di handling pensano solo ad abbassare le tariffe e prima di arrivare allo sciopero», proseguono le sigle sindacali, spiegando le ragioni dell’ennesimo turno a braccia conserte, «sono stati fatti vari incontri, sia in presenza del prefetto Domenico Cuttaia che di Save, gestore del terminal, nel tentativo di condividere una piattaforma di regole che garantisse la corretta applicazione del cuore del contratto nazionale», ma queste tavole rotonde non hanno portato ad alcun risultato soddisfacente per le organizzazioni dei lavoratori, che ieri si sono quindi rivolte direttamente all’Enac perché intervenisse in loro supporto. Proprio alla luce delle trattative dei mesi scorsi, oltre alle ovvie ragioni di ordine pubblico, è possibile che gli uffici prefettizi intercedano con le rappresentanze già nei prossimi giorni, nel tentativo di scongiurare il prossimo sciopero, ma senza un’apertura da parte delle società è difficile che il risultato di questo ipotetico incontro possa differire da quelli passati. Intanto martedì pomeriggio l'aeroporto di Tessera si è ritrovato costretto a fare ampio ricorso ai dipendenti con contratto stagionale, anche se apparentemente non al livello della passata protesta, quando l’iniziativa dei sindacati era stata quasi completamente disinnescata dalle chiamate straordinarie, tanto da spingere le sigle a minacciare denunce di comportamento antisindacale nel caso una simile eventualità si fosse ripetuta.
Ad aggravare la situazione anche gli scioperi di Alitalia e Meridiana (cominciati e finiti un’ora prima rispetto a quello locale del Marco Polo) e la protesta del personale aeroportuale in Francia: in totale sono stati cancellati 9 voli in arrivo e 13 in partenza; a restare bloccati principalmente a causa dell’agitazione veneziana i vettori British Airways, Iberia, Lufthansa e, di nuovo, Alitalia.
Pochi, comunque i disagi al terminal: la maggior parte dei viaggiatori erano stati informati già nei giorni scorsi e ha evitato l’amara sorpresa.
Giacomo Costa
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia