Scioperi e proteste, settimana di passione
MESTRE. Settimana di passione tra scioperi e proteste a Venezia che coinvolgeranno diverse categorie, alle prese con momenti molto difficili per la difesa del posto di lavoro.
Lunedì l’assemblea dei comunali. Dopo il sit-in di qualche giorno fa a Ca’ Farsetti e la rottura delle trattative per quanto riguarda il contratto decentrato e l’erogazione del fondo di produttività - con la decisione del Comune di fare da solo e di distribuire i fondi con criteri discrezionali - oggi dalle 12 alle 14, in sala San Leonardo, i lavoratori comunali con sindacati e Rsu decideranno quali iniziative adottare per protestare contro la mancata approvazione del nuovo contratto decentrato. Si parla anche di possibili iniziative clamorose in futuro, come la possibilità di blocchi stradali, di fronte alla chiusura totale del Comune, oltre a un’azione in Tribunale per la mancata applicazione del contratto.
Invitati all’assemblea i parlamentari veneziani e anche il sottosegretario Pier Paolo Baretta e il viceministro all’Economia Enrico Zanetti, per capire quante effettive possibilità ci siano che il Governo approvi un emendamento - che i deputati del Pd hanno già annunciato - che metta al riparo il Comune di Venezia dalle sanzioni previste dallo sforamento del Patto di Stabilità 2015, cosa che ha già provocato un taglio medio di 200 euro netti in busta-paga per i comunali.
Previsto dopo l’assemblea un corteo fino a Piazzale Roma. «Non possiamo che essere contrari alla proposta che il sindaco vuole approvare sulla produttività dei lavoratori», ha già dichiarato Sergio Chiloiro segretario della Cgil Funzione Pubblica. «Lavoratori che hanno perso 200 euro medi al mese e che dovrebbero accettare di spartirsi poche briciole in una competizione, valutati da una fantomatica commissione nominata dal sindaco»
Rischio paralisi in aeroporto.
Martedì invece i problemi si sposteranno all’aeroporto Marco Polo, con la possibile cancellazione di voli, ritardi e dirottamenti verso altri scali. Previsto infatti lo sciopero di quattro ore degli addetti ai bagagli e ai servizi di terra degli handler Gh, Wfs, Aviapartner (dalle 12 alle 16) indetto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl a cui si aggiunge lo sciopero di otto ore indetto dal sindacato di base (Sgb) ma solo all’Aviapartner.
Un anno e mezzo di negoziati diretti e in Prefettura e due scioperi non sono bastati ad arrivare alla firma dell'agognato accordo sulla “clausola sociale” tra sindacati dei lavoratori aeroportuali e società di handling che forniscono i servizi di terra (smistamento bagagli, check- in e movimentazione aerei in rampa). In previsione dei disagi che si creeranno, il gestore dell’aeroporto veneziano (terzo hub internazionale italiano) sta consigliando ai passeggeri di informarsi preventivamente sul proprio volo, contattando direttamente la compagnia aerea, tour operator o agenzia di viaggi. I sindacati confederali di categoria hanno già dichiarato che ci sarà un nuovo sciopero se le quattro ore non basteranno a convincere gli handler a sottoscrivere la clausola sociale.
Venerdì musei civici chiusi. Scendono in campo anche i circa 450 lavoratori delle cooperative che assicurano tutti i servizi del sistema dei Musei Civici (biglietterie, pulizie, caffetterie, guardianìa, bookshop) con una prima giornata di sciopero fissata per venerdì e che dovrebbe tenere chiuse al pubblico tutte le sedi della Fondazione Musei Civici a cominciare da Palazzo Ducale e museo Correr. E proprio da Ducale e Correr dovrebbe muoversi un corteo di dipendenti che raggiungerà poi Ca’ Farsetti, chiedendo un incontro con il sindaco Luigi Brugnaro, che è anche vicepresidente di diritto della fondazione museale. Alla base della protesta il fatto la Fondazione Musei civici, dopo circa 17 anni, non intende questa volta apporre, attraverso un preaccordo, la clausola di salvaguardia occupazionale in vista del prossimo capitolato d’appalto, visto che quello attuale sta per scadere. In questo modo non verrebbe più comunque garantito il posto dei dipendenti, anche se a prevalere nel nuovo appalto fosse un altro soggetto rispetto a quello attuale. Già previsto un “pacchetto” di altri due giorni di sciopero.
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