Sciacalli tra le case fermati dai vigili
MIRA. Ancora sciacalli sulle macerie del tornado. A fermarli però questa volta ci hanno pensato la polizia locale e i carabinieri di Mira e Dolo. I predoni si sono avvicinati alla macerie a Porto Menai via Ettore Tito e a Cazzago in almeno quattro occasioni. Se in tre casi hanno sfruttato il buio per agire, nell’altra hanno addirittura sfidato la luce del sole. Gli sciacalli sono arrivati vicino alle case con l’auto o un furgone dove caricare la refurtiva. Ma hanno dovuto scappare senza riempirlo. Grazie alle segnalazioni dei residenti e delle pattuglie sono stati messi in fuga. Hanno lasciato dietro di se arnesi da scasso, sequestrati dalle forze dell’ordine.
«Grazie al continuo controllo degli agenti della polizia municipale e dei carabinieri siamo riusciti a mettere in fuga almeno una decina di persone male intenzionate», spiega il comandante della polizia locale di Mira Mauro Rizzi. «Queste persone sono state anche inseguite in tre occasioni, ma sono riuscite a dileguarsi in mezzo ai campi a Porto Menai. I movimenti sospetti sono stati notati sia dagli agenti che dai residenti che ce li hanno segnalati». Fatti simili si sono verificati a Dolo e a Cazzago nelle laterali di via Provinciale sud, la strada che collega la frazione pianighese al centro di Dolo. I controlli anche notturni nelle tre aree colpite dal disastro continueranno nelle prossime settimane con l’aiuto di cinque pattuglie dei carabinieri. Collaboreranno all’operazione anche le polizie locali dei tre comuni, oltre a quella del Comune di Padova. Purtroppo non è la prima volta che le popolazioni colpite si devono difendere dagli sciacalli. Subito dopo il disastro infatti sono stati arrestati a Cazzago di Pianiga due nomadi provenienti dal Piemonte. Altri due delinquenti, un marocchino e un italiano, sono stati rintracciati dopo qualche giorno, a seguito di un’incursione in via Ettore Tito.
Intanto continuano i conteggi da parte degli uffici regionali e comunali sull’entità del disastro che ammonta, secondo le stime fatte dalla Protezione Civile, a 91,4 milioni di euro. Si calcolano 132 edifici danneggiati a Dolo, 225 a Cazzago di Pianiga, 75 a Mira dove i danni hanno riguardato per lo più strutture produttive. Sabato scorso è scattata la protesta contro la lentezze e l’incertezza dell’arrivo di aiuti da parte dello Stato. Per manifestare il comitato “Pro Riviera” ha organizzato un corteo acqueo.
Ieri sera intanto a Mira si è manifestata nuovamente la rabbia dei residenti. Al ristorante “Alla Clara” in via Stradona, a Porto Menai, si è tenuta un’assemblea pubblica indetta dal Comune di Mira per poter spiegare ai residenti le modalità con cui accedere agli aiuti stanziati. La discussione è durata fino a tarda sera, con tutti i dubbi espressi da parte di chi ha perso tutto e ed ancora ospitato da amici e parenti, senza la certezza di veder arrivare un aiuto dalle istituzioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia