Schianto sugli scogli, muore pescatore

Italo Boscolo Meneguolo, 75 anni, trovato in fin di vita sulla diga di Ca’ Roman ieri alle 11. Inutili tutti i tentativi di salvarlo
Di Diego Degan

SOTTOMARINA. Ha finito la sua vita incastrato tra gli scogli, con il corpo semisommerso e la testa che appena affiorava dall'acqua finiva sotto ad ogni onda che si infrangeva sulle pietre.

Così l'hanno trovato due passanti, marito e moglie, che passeggiavano sulla diga di Pellestrina e che hanno lanciato immediatamente l'allarme, poco prima delle 11 di ieri mattina. Ma Italo Boscolo Meneguolo, 75 anni, ex pescatore di professione, doveva essere lì dalle prime ore del mattino, forse con qualche arto fratturato, sicuramente in condizioni di ipotermia avanzata, ormai incapace di proferire parola e in fin di vita.

I due passanti sono scesi in acqua e, in attesa dei soccorsi, gli hanno tenuto la testa sollevata, per impedire che bevesse altra acqua. Poi si è fermata altra gente e tutti hanno provato a dare una mano. Hanno cercato di parlargli, di fargli coraggio, di assicurarlo che stava per essere salvato e che tutto sarebbe finito bene. Ma lui non era più in grado di rispondere.

Pochi metri più in là c'era la sua barca, la «Giulia», un cinque metri di cui il pescatore andava orgoglioso, senza il motore a testimonianza dell'esito di un naufragio.

Le onde gli avevano sollevato il maglione, lasciandolo mezzo nudo, penetrando anche nei pantaloni di tela cerata e portando il gelo dell'acqua marina fino alle ossa. Per primi sono arrivati i vigili del fuoco di Chioggia che l'hanno preso e portato sulla diga, mettendolo in posizione di sicurezza. A ruota tutti gli altri: i vigili del fuoco di Venezia, con l'appoggio dell'elicottero che ha perlustrato lo specchio di mare lì attorno per verificare se ci fossero altri naufraghi, la guardia costiera di Chioggia, con una pattuglia da terra e una via mare che, però, non è riuscita ad attraccare a causa delle pessime condizioni del mare, il personale del 118.

I sanitari hanno fatto di tutto per rianimarlo, ricorrendo alla respirazione artificiale e al defibrillatore, ma non c'è stato nulla da fare: il pensionato è morto sulla diga. Cosa possa essere accaduto è solo un insieme di ipotesi.

Di certo Italo Boscolo era uscito per andare a pescare nonostante il maltempo sconsigliasse una “gita” del genere. Ma lui, ex pescatore, probabilmente si sentiva sicuro di poter affrontare quel mare che non gli sarà sembrato tanto diverso da quello che aveva incontrato chissà quante altre volte nel corso della sua vita. Lo può aver tradito un'onda più insidiosa di altre o una manovra sbagliata.

La barca ha sbattuto pesantemente sugli scogli, come dimostra il motore staccato dal suo alloggiamento. L'urto potrebbe aver sbalzato l'uomo da bordo o, forse, l'ha solo fatto solo cadere in acqua, lasciando alle onde il compito di spingerlo sugli scogli. In ogni caso lui non ha avuto la forza di togliersi da quella posizione e il passare delle ore lo ha sempre più indebolito.

Forse, per qualche tempo, ha anche gridato per chiedere aiuto, ma sulla diga non passava nessuno e nessuno poteva sentirlo.

Quando l'aiuto è arrivato, forse lui non se n'è neppure accorto. Ma, ormai, era troppo tardi.

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