Schianto all’incrocio, muore ex barbiere
SAN STINO. Ancora una volta il ponte sul Livenza si tinge di sangue sulla Triestina. È drammatico il bilancio dell’ennesimo incidente stradale avvenuto ieri attorno alle 9.30 all’incrocio tra la statale 14 e via Zoccat. Italo Buscato, barbiere in pensione di 79 anni e già dirigente della Sangiorgese calcio, residente in corso Risorgimento 52 a San Giorgio di Livenza, frazione di Caorle, è deceduto nel tremendo impatto tra l’Ape car che stava conducendo e l’Audi alla cui guida c’era un 56enne di Pradipozzo di Portogruaro, S.F., uscito illeso ma sotto choc dal tremendo scontro.
È il secondo incidente dagli esiti mortali in quattro mesi sullo stesso posto. Il 13 novembre morì, in uno scontro tra due auto e un camion, una mamma 38enne: Michela Caovilla. Ed è il terzo sulla Triestina dopo quello di giovedì, dove a Lison sono morti Sante Dazzan e Luisa Vianello, coppia di Concordia.
Secondo una prima ricostruzione a generare l’incidente di ieri sarebbe stata sempre una mancata precedenza. Starà ora ai carabinieri di San Stino, diretti dal maresciallo Barozzi, stabilire di chi è stata la colpa e soprattutto capire se entrambi i mezzi coinvolti hanno impegnato l’incrocio a semaforo verde. L’Ape car stava svoltando verso il centro di San Stino, proprio in via Zoccat, mentre l’Audi con stava viaggiando in direzione di San Donà. L’urto è stato violento, ma non violentissimo. Tanto è bastato però per scaraventare l’Ape car contro il guardrail. Subito S. F. è sceso dalla sua auto, sincerandosi delle condizioni di Buscato, ma questi era già morto.
Infermieri e medico del Suem 118 del Pronto soccorso di Portogruaro, accorsi sul luogo della disgrazia in pochi minuti, ipotizzano che il 79enne sia deceduto per la frattura del collo ed è quello che i carabinieri hanno già comunicato ai magistrati della Procura di Pordenone che oggi, salvo ripensamenti dell’ultima ora, rilasceranno il nulla osta alla sepoltura dell’anziano per dare modo ai familiari di organizzare i funerali.
La Triestina non è stata chiusa, in quanto si è proceduto subito a spostare l’Audi dalla scena dell’incidente e posizionarla, dopo i primi rilievi, a lato della strada che conduce a Biverone. Rallentamenti si sono registrati solo in via Zoccat per coloro che dovevano svoltare a sinistra verso Portogruaro e a destra verso San Donà.
Sul posto anche i vigili del fuoco di Portogruaro, che hanno estratto la salma affidandola agli uomini della ditta Mario Pizzin di San Stino, che l’hanno trasferita nella vicina cella mortuaria.
Prima era avvenuto il riconoscimento. Si era infatti precipitato il nipote che, avvertito dai carabinieri, ha provveduto a dirlo agli altri familiari. Il corpo dell’anziano resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Resta però da capire come sia potuto succedere, un’altra volta, che due mezzi si siano scontrati in un incrocio regolato da semaforo che, a questo punto, non può essere considerato sicuro. Più volte il Comune ha sollecitato Anas a intervenire.
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