Schianto a Jesolo, i feriti sono due pusher
JESOLO. Erano due spacciatori i tunisini coinvolti nel grave incidente stradale in via Cavetta Marina martedì sera. In sella a uno scooter si erano scontrati con un’auto, una Mercedes guidata da un 68enne di Zelarino, poi trasferiti in elisoccorso all’ospedale di Mestre, ancora ricoverati in prognosi riservata. L’operazione della polizia locale e dei carabinieri dunque è passata dal rilevamento di un incidente a un’azione antidroga. I due feriti sono M.B. di 42 anni residente a Padova e A.B.F., 37enne domiciliato a Cessalto, entrambi regolarmente in Italia.
Gli agenti della polizia locale, coordinati dal comandante Claudio Vanin, hanno trovato lungo la strada una scatolina in plastica parzialmente aperta, con degli involucri in film plastico. All’interno, della polvere bianca risultata poi cocaina, per un totale di 22,36 grammi suddivisi in 29 dosi. È scattata a quel punto la perquisizione sugli effetti personali dei due stranieri, sparsi sull’asfalto. E, all’interno di uno zainetto, hanno trovato anche un bilancino di precisione e due portafogli con i documenti, quindi 150 euro nel portafogli di A.B.F., tutto sequestrato. Gli agenti hanno allora contattato i carabinieri di Jesolo per avere i dati sui tunisini scoprendo dei precedenti reati legati allo spaccio e contro il patrimonio e le persone da parte di A.B.F.
Sulla base degli elementi indiziari dell’attività di spaccio hanno contattato il Pm di turno della Procura di Venezia, dottor Michelozzi, che ha autorizzato la perquisizione domiciliare a Cessalto, dove A.B.F. risultava risiedere con la moglie, croata di 32 anni. Durante la perquisizione trovati altri 4.000 euro, quindi due stecche di hashish per 13,22 grammi e 21 schede sim di varie società telefoniche, tutto sottoposto a sequestro. Perquisita anche una Citroen C3 Pluriel della coppia, ma senza trovare nulla. È stato dunque alla Procura della Repubblica di Venezia, di valutare la possibilità di delegare i militari della compagnia di San Donà per continuare le indagini e l’analisi dei dati contenuti nei telefoni sequestrati, quindi i dati contenuti nelle schede sim trovate nel corso della perquisizione e disporre la perquisizione domiciliare del tunisino residente a Padova. I due tunisini, ricoverati all’Angelo in gravi condizioni, sono stati ora denunciati per spaccio.
Giovanni Cagnassi
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