Schiaffi e urla agli alunni indagato un insegnante
Il maestro di sostegno è accusato di maltrattamenti per due episodi in classe Dopo la segnalazione alla Procura è stato spostato a incarichi amministrativi
VENEZIA. Un primo episodio pochi giorni dopo l’inizio della scuola: uno schiaffo sul viso a un alunno che aveva in custodia. Meno di due settimane dopo, un secondo episodio: ancora uno schiaffo sulla nuca di un bambino che, per il colpo ricevuto, aveva battuto il viso sul banco, con il risultato che gli era uscito sangue dal naso. Erano stati proprio i genitori di quest’ultimo piccolo a segnalare l’accaduto al dirigente scolastico della scuola elementare che, compiuta l’indagine interna, aveva poi segnalato tutto alla Procura di Venezia. Il fascicolo è in carico alla pubblico ministero Elisabetta Spigarelli che ha indagato per maltrattamenti l’insegnante di sostegno, un cinquantenne che vive in un paese del Veneziano.
Proprio per tutelare le presunte piccole vittime di questa vicenda, oltre che i compagni, omettiamo di scrivere in quale scuola sarebbero avvenuti i fatti che risalgono a settembre 2016. Ieri in tribunale, davanti al giudice per l’udienza preliminare Gilberto Stigliano Messuti, sono state sentite le due parti offese in incidente probatorio e in audizione protetta, tenuto conto della loro giovanissima età. I bimbi hanno confermato i loro racconti. Erano attesi anche due compagni di classe, che saranno sentiti come testimoni nella prossima udienza, il 3 novembre.
All’insegnante di sostegno, la Procura contesta l’utilizzo di metodi che possono configurare l’ipotesi di reato di maltrattamento. Non solo i due episodi con gli schiaffi, ma anche urla verso i bambini.
Il docente, difeso dall’avvocato Ettore Santin, sostiene che si è trattato di fatti isolati e occasionali, non di condotte reiterate. Il primo episodio è stato classificato dall’indagato come «un buffetto» al bambino, mentre per il secondo il maestro aveva già chiesto scusa ai genitori dell’alunno. Lo stesso docente ha ribadito che il tutto era maturato all’interno di una classe piuttosto turbolenta. Altre testimonianze raccolte nel corso delle indagini avrebbero confermato il comportamento corretto in classe da parte dell’uomo. Non è escluso che l’indagato possa farsi sentire dalla pubblico ministero.
Intanto, dopo che i fatti erano venuti alla luce, con l’interessamento anche da parte della Procura, il dirigente scolastico ha spostato il maestro ad incarichi amministrativi.
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