«Schede sanitarie, bene lo stop»

Lo studio per la sede ideale dell’ospedale unico sarà effettuato e finanziato dalla Regione
zaia e bramezza con striuli in municipio a caorle: da sx a dx PianizzaPierpaolo (Dir. Unità operativa prestaz. sanitarie e libera Prof), Bramezza, Zaia, Striuli
zaia e bramezza con striuli in municipio a caorle: da sx a dx PianizzaPierpaolo (Dir. Unità operativa prestaz. sanitarie e libera Prof), Bramezza, Zaia, Striuli

«Accogliamo con soddisfazione l’impegno assunto dal presidente della Regione Luca Zaia di bloccare le schede sanitarie». Il sindaco, Andrea Cereser, guarda con entusiasmo alle ultime novità in fatto di riorganizzazione della sanità nel Veneto Orientale. «È fondamentale che la delibera di giunta non si limiti a bloccare le schede per il futuro, ma consenta il ripristino della situazione della sanità del Veneto Orientale precedente alla loro applicazione, a partire dal primariato di chirurgia generale e dal numero di posti letto dell’ospedale di San Donà», aggiunge, «nel frattempo non abbassiamo la guardia e manteniamo la dovuta attenzione».

Lo scorso primo dicembre il presidente della conferenza dei sindaci sanità, Luciano Striuli, ha inviato al governatore Zaia la richiesta di sospensione dell’applicazione delle schede ospedaliere e la richiesta che sia la Regione a farsi carico, anche a livello di costi, dello studio per l’ospedale unico del Veneto Orientale e delle altre strutture intermedie. «Sono stato ricevuto«, dice Striuli, «insieme al direttore generale dell’Asl 10 Carlo Bramezza, dal direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan, che ci ha comunicato che, sentito il presidente Zaia e l’assessore alla sanità Coletto, è volontà della giunta regionale accogliere la richiesta presentata dalla Conferenza dei Sindaci Sanità. Il provvedimento sarà portato già nella prossima giunta quindi dovrà passare in quinta commissione per il parere obbligatorio e infine in approvazione definitiva da parte della giunta. Sarà subito costituito dalla Regione il gruppo di lavoro. L’applicazione delle schede rimane sospesa fino a fine 2015 e il gruppo di lavoro dovrà presentare lo studio entro settembre».

«Riteniamo che questa decisione avvenga per merito del Pd», dice Massimiliano Capiotto da Musile, «in particolare dei sindaci Cereser e Bertoncello che subito ne avevano chiesto il blocco, senza cedere ai ricatti della Regione e dello stesso Bramezza. Speriamo anche che non sia solo una mossa elettorale di Zaia. Va evidenziato il fallimento della politica sanitaria della Lega e del sindaco di Musile Forcolin, che aveva dichiarato che mai sarebbe stato possibile bloccare le schede sanitarie se prima la conferenza dei sindaci non avesse deciso dove fare il nuovo plesso ospedaliero».

Giovanni Cagnassi

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