Schede ospedaliere e Asl nel mirino del comitato
Schede ospedaliere, il comitato Bene salute primario scende in campo contro le scelte dell’Asl 10, unica confermata dalla Regione. Esaminate le modifiche alle schede, i cambiamenti proposti, per i referenti, non appaiono sufficienti, tra incoerenze, smantellamenti, tagli. «Non fanno altro che ripristinare al ribasso», dice Adriano Moro a nome del comitato, «una situazione preesistente in un clima di tagli e incertezze. Siamo convinti che manchi una programmazione socio-sanitaria a medio termine, complessiva, competente e seria. Non riusciamo a comprendere quali siano i reali contenimenti dei costi che questi continui cambiamenti dovrebbero produrre. La Regione, prima di tutto, deve aumentare le risorse destinate al nostro territorio».
«La quota pro-capite dell’Asl 10 è tra le più basse del Veneto e quindi si deve ripartire da un riequilibrio delle risorse, se si vuole effettivamente investire nella modernizzazione dei servizi. Regione e Asl devono definitivamente andare oltre all’idea dell’ospedale unico, dare risposte a una serie di inefficienze e di inadeguatezze che pesano sui cittadini. Troppi spostamenti da un ospedale all’altro, troppe modifiche nell’erogazione dei servizi, inaccettabili carenze di personale qualificato h24. Bisogna affrontare finalmente», aggiunge, «il problema della struttura ospedaliera privata in concorrenza agli ospedali pubblici. Una struttura privata che viene favorita dalla Regione, basti pensare che i posti letto ospedalieri pubblici passano da 2,50 per mille acuti a 2,22 mentre i posti letto nel privato crescono».
Il comitato si chiede, dopo lo spostamento di cardiologia a San Donà, a cosa servano i quattro posti dedicati all’attività cardiologica previsti a Portogruaro. E i quattro posti letto sempre a Portogruaro dedicati alla patologia neurologica acuta (ictus) da chi saranno gestiti. «Il Punto Nascite con l’attività di procreazione medicalmente assistita quando effettivamente e concretamente verrà attivato?», si chiedono, «il primariato di Fisioterapia a Portogruaro esiste davvero?».
Dubbi anche sui posti ripristinati di pediatria, ma con indirizzo per i disturbi del comportamento alimentare, preoccupazione per i pazienti del Centro Diabetologico, circa 4.000, per le carenze funzionali dei servizi. «Si chiede alle forze politiche e alle istituzioni», concludono, «di lavorare insieme a un progetto socio-sanitario che superi le attuali incertezze e prefiguri a medio termine livelli assistenziali adeguati per tutto il territorio del Veneto Orientale».
Giovanni Cagnassi
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