Scene di paura al pronto soccorso

Mirano. Giovane ubriaco ferito in una rissa, molesta un’operatrice e aggredisce un infermiere

MIRANO. Aggrediti e molestati in Pronto soccorso da un giovane ferito e ubriaco.

Notte di paura all’ospedale di Mirano e tra il personale ora scoppia la protesta: «Vogliamo maggiori tutele nel nostro lavoro». L’episodio, che non è certo il primo, è della scorsa notte: teatro del parapiglia le corsie del Pronto soccorso dell’ospedale di Mirano. Sono da poco passate le 3.45 quando in accettazione arriva un giovane di 26 anni del posto, con vistose ferite al volto e visibilmente ubriaco. Entra per farsi medicare ed è solo: al “triage” racconta di essere rimasto ferito durante una rissa scoppiata in una discoteca della zona, pestato da altri ragazzi. Non è grave, ma molto agitato e mostra segni evidenti di alterazione. Viene accompagnato in ambulatorio, dove è visitato dal medico in servizio e dal suo assistente e sembra calmarsi, ma dopo i primi accertamenti il giovane dà in escandescenze. Esce dall’ambulatorio e si avventa contro un’operatrice sanitaria, la molesta, saltandole addosso, stringendola forte a sé e leccandole un braccio. La donna cerca di divincolarsi, ma viene bloccata dal giovane e palpeggiata. Interviene prontamente un infermiere in turno, che afferra il giovane e lo allontana dalla donna. A quel punto però il ventiseienne si rivolta contro di lui: lo strattona, lo spinge contro il muro, gli sputa addosso saliva e sangue, dato che durante il pestaggio aveva anche subito la perdita di alcuni denti. Poi lo insulta più volte, minacciandolo di morte. Fino a quando intervengono altri colleghi in servizio, che riescono finalmente a separare i due.

Nel frattempo vengono allertati la guardia interna dell’ospedale e i carabinieri: il vigilante arriva quasi subito, ma trovandosi in portineria al momento della chiamata è già troppo tardi per fermare lo sbandato. Il giovane infatti, ancora visibilmente alterato, lascia il reparto e si dilegua, facendo perdere le proprie tracce. Più tardi arrivano anche i carabinieri, già impegnati in un altro intervento e c’è solo il tempo per raccogliere denunce e testimonianze su quanto accaduto.

Le indagini vengono subito al dunque: pare che il giovane, refertato e verbalizzato dagli operatori di sala, sia già noto alle forze dell’ordine. L’infermiere aggredito intanto viene colto da malore: disteso in barella, sedato e sottoposto a flebo. L’operatrice invece ha sporto denuncia per molestie. In Pronto soccorso il personale è in rivolta: «Continuiamo a lavorare in condizioni di rischio continuo», si sfogano gli operatori, «ci specializziamo, seguiamo aggiornamenti continui, salviamo vite ogni giorno eppure restiamo ancora in balìa dei balordi». Da più parti arriva la richiesta, soprattutto di notte, di un vigilante esclusivo per il Pronto soccorso, che è il servizio di maggior affluenza dell’ospedale e dove, non di rado, si presentano soggetti poco raccomandabili o comunque non sempre facili da gestire.

Filippo De Gaspari

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