Scarpa punta al Comune «Il sindaco? Ci penserò»
PORTOGRUARO. L’avviso di sfratto è più che mai valido. Altroché se valido, validissimo; sebbene ieri mattina l’atmosfera fosse distesa e l’incontro chiarificatore sia finito a tarallucci e prosecco.
Paolo Scarpa Bonazza Buora ha ribadito di non provare rancore verso il Pdl che di fatto, ponendolo al sesto posto nella lista della Camera della circoscrizione Veneto 2, lo aveva “fatto fuori” dai posti sicuri in Parlamento per preferirgli i vari Brunetta, Galan e altri definiti da più parti “paracadutati”.
Scarpa, che si è ritirato dalla corsa per le Politiche, ha ribadito alcuni concetti già espressi. Tranne uno, nuovo, che rappresenta una primizia. Si è reso disponibile a candidarsi sindaco di Portogruaro per il Pdl, o comunque per il centrodestra, per le amministrative che si terranno (a meno di sorprese) nel 2015.
«La sede», ha chiarito, è stata riaperta, ma soltanto «per la campagna elettorale». Una frase sibillina, visto che 24 ore prima il senatore aveva stabilito che quella sede sarebbe rimasta aperta «finchè non si fosse riusciti a vendere il palazzo della mia famiglia». Nonostante queste parole Pietro Rambuschi, coordinatore del Pdl cittadino esulta. L’altro coordinatore invece, Gianmarco Corlianò, che resta capogruppo Pdl in Consiglio provinciale mentre nel Consiglio comunale portogruarese è “emigrato” nel gruppo Portogruaropiù, rimane in silenzio. Sono mesi che ormai non si esprime più sull’argomento Pdl.
Quello di Scarpa è sembrato un commiato dalla politica. Di fronte c’era la base, formata da tutti over 50. «Io ringrazio il partito che mi ha dato la possibilità di lavorare a lungo in Parlamento. Sono tra i senatori più presenti dell’ultima legislatura e sono orgoglioso, su tutto, di essere stato il primo firmatario della legge sulla tracciabilità che porta il mio nome. Il prossimo governo», ricorda Scarpa, «dovrà depositare i decreti attuativi a Bruxelles. Speriamo facciano presto». Incalzato dalle domande della “base” Scarpa si è poi reso disponibile a correre come sindaco. «A una domanda simile occorrerebbe rispondere nel 2015», dice, «fino a quel periodo non credo si voterà a Portogruaro».
Ma i presenti hanno insistito: «Ti vogliamo sindaco». La risposta di Scarpa è stata: «Se me lo chiedessero… ci penserò». Poi Scarpa, dopo aver criticato il governo di “tecnici-politici”, si è fatto aiutare a stappare una bottiglia di prosecco. Fino al 26 febbraio la sede sarà aperta. Poi decideranno il padre e la zia di Scarpa, che sono i proprietari del Palazzo presso cui è ricavata la sede, assolutamente provvisoria, del Pdl in città.
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