Scarpa diffida Crovato «Voglio 55mila € di danni»

Lista Brugnaro: finisce in tribunale la disputa tra l’ex capogruppo e il suo vice L’ex giornalista in aula il 24 maggio. «Parlerò di tutto, anche del Tronchetto»
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto il Consigliere Scarpa Renzo
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto il Consigliere Scarpa Renzo

Richiesta di 55 mila euro di danni. Per la prima volta un consigliere comunale manda l’ufficiale giudiziario a un collega per «tutelare la sua onorabilità». Finisce nell'aula del Tribunale la disputa politica (e personale) tra i due ex portabandiera della lista Brugnaro, il capogruppo Maurizio Crovato e il vice Renzo Scarpa.

Quest'ultimo ha mantenuto la sua promessa: si è rivolto a due avvocati e depositato al giudice civile una diffida. E ieri è arrivata la citazione. Crovato dovrà presentarsi il 24 maggio in Tribunale per rispondere alle accuse. «Con le sue dichiarazioni», scrive Scarpa nella lunga memoria depositata, «ha compromesso 40 anni di onorata carriera nella pubblica amministrazione». L'ascia di guerra adesso è ben visibile tra i due contendenti. Una ruggine che covava da tempo, tra i due veneziani dalle storie diverse, finiti sullo stesso banco nell'avventura della lista civica del sindaco. Crovato, giornalista della Rai in pensione, si era candidato a sindaco nel 2005 con la lista civica “Uno di noi”. Nel 2015, alle amministrative dopo lo scandalo Mose, è stato capolista della Lista Brugnaro, il movimento civico del sindaco che ha ottenuto poi la maggioranza assoluta dei consiglieri, 18 su 36.

Scarpa è stato dirigente del Comune, capo di Gabinetto del vicesindaco Michele Vianello (giunta Cacciari) dal 2005 al 2010. Poi eletto nel Pd e confluito nel Gruppo misto per protesta contro il suo partito e la linea politica del centrosinistra. Infine, nel 2015, in lista con Brugnaro.

Polemica che covava da tempo, scoppiata in autunno. Frecciatine, prese di posizione diverse su temi come le Municipalità, lo scioglimento della Bevilacqua La Masa. Scarpa insieme ad altri tre consiglieri (Ottavio Serena, Ciro Cotena e Giancarlo Giacomin) era salito sull'Aventino. «O io o lui», aveva detto Crovato. Salvo poi dimettersi per protesta pochi giorni dopo. «Game over», aveva scritto in un messaggio al sindaco, «io non faccio lo spingibottoni». Al suo posto era stato eletto con qualche mal di pancia nel gruppo fucsia Alessio De Rossi, Scarpa riconfermato per sei mesi. Ma la tregua si è presto rotta. Con il non voto di Scarpa e Serena sul bilancio e la loro uscita dai fucsia per entrare nel Gruppo Misto.

Fin qui la politica. Ma adesso la parola passa alle carte bollate. Scarpa ha chiesto 55 mila euro come indennizzo per le offese subite. Dice di essere stato definito «vigliacchetto» dal collega un giorno che se n’era andato senza incontrare il sindaco. Crovato annuncia la controffensiva, e ha ottenuto da Brugnaro l'offerta del patrocinio legale. «Ho molti avvocati che mi tutelano gratis», dice. E ricorda che nell'aula del Tribunale «si parlerà di tutto». Anche dei rapporti, mai peraltro entrati nell’inchiesta penale, di Scarpa con i motoscafisti del Tronchetto all’epoca dell’inchiesta sulla “mafia” dell’isola.

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