Scarafaggio nel piatto di pasta in mensa

Il caso alla scuola elementare Toti, ispezione dell’Asl. I genitori, per protesta, mandano a scuola i figli con un panino
Di Francesco Furlan
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, via dal Rigo 32/ Scuole elementari Enrico Toti
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, via dal Rigo 32/ Scuole elementari Enrico Toti

Uno scarafaggio nel piatto di pasta delle mensa della scuola elementare, scoppia la comprensibile rabbia dei genitori molti dei quali hanno risposto mandando ieri i figli in classe con un panino. L’episodio è successo martedì alla scuola elementare Enrico Toti (istituto comprensivo Silvio Trentin) di via Del Rigo, dove sono un centinaio i bambini che, facendo il tempo pieno, si fermano a fare i compiti fino al pomeriggio.

Il menu di martedì prevedeva, come primo, un piatto di pasta, ma nessuno si aspettava che come condimento ci fosse una blatta. A scovarla - pare fosse morta - è stato un bambino di quarta elementare che, affamato come sanno essere solo i bambini, ha cominciato a mangiare la pasta e se l’è trovata davanti agli occhi. E con la scoperta dello scarafaggio è partita la catena delle segnalazioni. La maestra presente ha avvisato la responsabile della scuola, Roberta Strazzaboschi, che a sua volta ha contatto il dirigente, Roberto Gaudio (lo stesso dirigente del liceo Bruno-Franchetti).

Informata, va da sé, anche Ames, la società del Comune che si occupa di ristorazione e che, attraverso il suo amministratore unico, declina ogni responsabilità. «Lo scarafaggio non è stato cucinato, molto probabilmente si trovava nella struttura scolastica ed è finito nel piatto del bambino», è convinto Gabriele Senno, «in questo periodo sto verificando io stesso le cucine e non ci sono problemi di igiene».

Una sicurezza che però non convince la scuola e soprattutto non convince i genitori.

«Potrebbe essere vero», spiega uno di loro, «ma potrebbe essere vero anche il contrario: la blatta potrebbe entrata nella pasta anche nella fase di trasporto o ad esempio subito dopo la cottura». Sarà difficile riuscire a capire in dettaglio come lo scarafaggio possa essere entrato nel piatto, anche se qualche informazione in più potrebbe arrivare dalla relazione che nei prossimi giorni arriverà dai tecnici dell’Asl che ieri mattina, poco dopo le 10, si sono presentati a scuola per un controllo, e per prelevare il corpo di reato dal quale potranno capire, ad esempio, se lo scarafaggio è stato cucinato oppure no. L’Asl infatti fa sapere che «il Servizio igiene alimenti e nutrizione ha compiuto un sopralluogo nel plesso scolastico» e che «sono in corso gli accertamenti che, data la procedura per la somministrazione dei pasti nell’Istituto, consentano di verificare in che ambito e in quali circostanze è avvenuta la contaminazione». Ieri intanto, per protesta e anche per precauzione, decine di genitori hanno mandato i loro figli a scuola con un panino con il prosciutto nello zaino per evitare di trovarsi altri sgradevoli sorprese nel piatto della mensa.

Passi pure che l’entomofagia - la dieta a base di insetti - sta diventando di moda anche in Europa, ma c’è ancora chi preferisce un buon piatto di pasta condito in modo più tradizionale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia