Scappatella della moglie e "chiarimenti". A Jesolo tutti a processo

La consorte di un albergatore jesolano aveva avuto una storia con un immobiliarista. Il marito non l'ha presa per niente bene. Sono nate scintille

JESOLO. L'albergatore, l'agente immobiliare e la moglie dell'albergatore. Sono i protagonisti jesolani della vicenda che è finita ieri davanti al giudice per l'udienza preliminare David Calabria che ha rinviato a giudizio l'albergatore (difeso dall'avvocato Angeletti) con l'accusa di stalking.

Ma anche chi ha presentato la denuncia a suo carico, ovvero l'agente immobiliare (difeso dall'avvocato Traversa di Grottaglie, ieri sostituito da Ettore Santin di Venezia), è a sua volta imputato in un procedimento al via a marzo per lesioni, minacce e ingiurie.

A far scattare le scintille tra l'albergatore e l'agente immobiliare sarebbe stata la scappatella della moglie dell'albergatore proprio con l'immobiliarista. Il titolare dell'hotel era andato in agenzia per chiarire la questione con il rivale. I toni si erano alzati, la tensione era palpabile. Era scattato il parapiglia tra i due ed era partito un pugno al volto dell'agente immobiliare da parte dell'albergatore.

Il mese successivo, i due si erano incrociati in centro a Jesolo. Erano entrambi in auto e si erano inseguiti per continuare la discussione che si era interrotta bruscamente qualche settimana prima.

Un anno dopo, mentre stava correndo in via Bafile, l'albergatore aveva incrociato ancora una volta il rivale che di tutta risposta lo aveva mandato a quel paese. L'albergatore non aveva perso tempo, colpendo la macchina dell'immobiliarista con alcuni pugni.

L'albergatore dovrà rispondere dell'accusa di stalking davanti alla giudice moncoratica Sara Natto. È in corso di valutazione la possibilità di riunire questo procedimento con quello a carico dell'agente immobiliare già fissato a marzo così da trattare complessivamente la questione. 

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