Scappano con l'auto non pagata: presi dalla polizia
Due fratelli trevigiani e un complice tentano di fuggire con l'Audi A4 presa a Mestre. Intercettati a Villabona
Poliziotti e carabinieri impegnati in controlli a Tor Bella Monaca a Roma in una recente foto d'archivio. E' in corso un vertice in questura in merito all'episodio del duplice omicidio avvenuto durante una rapina a Roma ieri. Nel corso della riunione è stato disposto l'immediato raddoppio del numero delle volanti impegnate sul territorio per il turno notturno, mantenendo in servizio gli equipaggi del turno serale che proseguiranno per tutta la notte per concorrere nelle ricerche degli autori della sparatoria..ANSA / MASSIMO PERCOSSI
MESTRE. Scappano con l’auto appena comprata e non pagata. Ieri pomeriggio intorno alle ore 17, gli uomini del reparto prevenzione crimine hanno ricevuto una segnalazione dalla sala operativa relativa al furto di un’autovettura Audi A4, ad opera di tre persone, due uomini ed una donna.
Qualche giorno prima due di loro, due fratelli della provincia di Treviso, avevano preso contatti con il legittimo proprietario della macchina che voleva venderla. Raggiunto un accordo si sono dati appuntamento presso una agenzia di disbrigo pratiche sita in via Ca’ Rossa a Mestre.
I presunti acquirenti si sono presentati con una terza persona, un cittadino nordafricano, chiedendo che l’automobile venisse intestata a lui. Portate a termine le procedure burocratiche, i tre sono saliti velocemente a bordo dell’Audi e si sono dati alla fuga, senza corrispondere il dovuto alla controparte.
Avvisata immediatamente la polizia, gli uomini del reparto prevenzione crimine si sono diretti, su indicazioni della sala operativa, verso la tangenziale di Mestre, direzione di Padova, alla ricerca dell’auto rubata, che è stata intercettata all’altezza della barriera autostradale di Villabona.
L’automobile è stata bloccata e sottoposta a controllo: alla guida T.A. 35 anni marocchino, a bordo con lui F.M. un uomo di 41 anni e F.S. una donna di 47 anni, fratelli, della provincia di Treviso.
I tre, sono stati condotti in Questura e deferiti in stato di libertà per il reato di Insolvenza fraudolenta in concorso.
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