Scandalo scuole sporche siglato l’accordo tampone

Ripristinato il 90% delle ore di pulizia solo a febbraio, a marzo il problema torna I genitori contestano le ispezioni, manca l’ok di sette istituti per gli interventi extra
Di Francesco Furlan
Presidio dei lavoratori davanti alla sede di Manutencoop a mestre
Presidio dei lavoratori davanti alla sede di Manutencoop a mestre

È diventato operativo l’accordo tra Manutencoop e organizzazioni sindacali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTrasporti) in base al quale per il mese di febbraio alle dipendenti verrà ripristinato «almeno il 90% delle ore contrattuali settimanali rilevate alla data del 31 dicembre del 2013». L’intesa era stata raggiunta in via preliminare lo scorso 30 gennaio e poi discussa nelle tre assemblee delle dipendenti, a Mestre, San Donà e Portogruaro. Ieri è stata ratificata all’Ufficio del lavoro della Provincia. Permetterà di dare, da un lato, un po’ di respiro alle 338 dipendenti dell’azienda che dal primo gennaio ha vinto l’appalto per la pulizia delle scuole, e dall’altro di garantire una maggiore igiene degli istituti, dopo i gravi disagi scoppiati a inizio gennaio che portarono, su iniziativa dei dirigenti scolastici, e per Mira su iniziativa del sindaco, alle chiusure delle scuole, perché ritenute dagli ispettori delle Asl, troppo sporche per ospitare gli alunni delle scuole elementari e medie, le più colpite della vicenda. «Un accordo sicuramente importante» dice Paolino D’Anna, assessore provinciale al lavoro, che ieri ha fatto da garante al verbale d’intesa «ma poco più di un tampone, se si pensa che dal primo marzo, quando verranno a mancare le risorse aggiuntive messe a disposizione dei prèsidi dal governo per la pulizia di aule e corridoi, la situazione tornerà a precipitare». Il problema principale resta infatti il drastico taglio delle risorse ad opera del Ministero dell’Istruzione e del ministero della Finanza. «Una situazione indegna» aggiunge D’Anna «anche perché il governo si era impegnato a convocare un tavolo che, entro la fine di gennaio, avrebbe dovuto trovare una soluzione, proprio a partire da marzo, ma ancora nessuna soluzione è stata trovata. I parlamentari veneti, oltre a presentare interpellanze, si muovano davvero per cercare di trovare una soluzione definitiva». Gianfranco Rizzetto, della Filcams Cgil, è tra i sindacalisti che ieri hanno ratificato l’intesa. «È stato importante coinvolgere la Provincia, anche perché, se da marzo non si troverà una soluzione, dovremo discutere anche di ammortizzatori sociali per il sostegno al reddito. Ci sono dipendenti che passano da 700 a 300 euro mensili. Quel che non capiamo, però, è perché sette istituti della provincia non abbiano ancora firmato gli atti aggiuntivi per la pulizia». Oggi intanto è previsto a Ca’ Corner l’incontro tra il prefetto e i membri della task force che la scorsa settimana hanno girato per le scuole per verificare lo stato delle pulizie e la firma dei contratti tra le scuole e Manutencoop con le specifiche dei piani di pulizia, integrati dalle maggiori risorse garantite fino a febbraio. Il lavoro della task force è però contestato dai genitori che proprio ieri hanno invitato in extremis una lettera a Cuttaia con la richiesta di poterlo incontrare prima di trarre le conclusioni con i membri della task force. «Un tour che non ha approfondito lo stato di igiene degli istituti e che ha solo verificato la firma dei contratti» spiega Roberto Longo, membro del coordinamento dei comitati dei genitori «e sostanzialmente servirà a dire che va tutto bene, quando è invece chiaro che le cose non stanno così». «I genitori del Gruppo Provinciale hanno infatti rilevato che i sopralluoghi effettuati, in molti casi non hanno verificato le reali condizioni igieniche di tutti i plessi, limitandosi ad incontri in Presidenza, e che, a nostro avviso» si legge nella lettera inviata al prefetto «le stesse schede predisposte per la rilevazione dei dati appaiono carenti di domande relative ad elementi fondamentali di contesto necessari per una completa rilevazione».

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