Scambi di accuse tra Leo e Forcolin

Zaia scende in campo per sostenere la corsa della Pilla. Il sindaco uscente Cereser: «I cittadini sono con noi»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - SPETTACOLO "Protesi" di Protesi di complotto. DA SX Federico di Hipster Democratici, Raffaele di Socialisti Gaudenti, Cereser, Andrea di Lercio, Enrico Vazzoler (presentatore della serata)
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - SPETTACOLO "Protesi" di Protesi di complotto. DA SX Federico di Hipster Democratici, Raffaele di Socialisti Gaudenti, Cereser, Andrea di Lercio, Enrico Vazzoler (presentatore della serata)

SAN DONÀ. Entra nel vivo la campagna elettorale, in questo fine settimana si sono presentati pubblicamente i candidati sindaci nella cornice di feste ed eventi organizzati tra la piazza e i locali della città. Infuriano liste e nomi, cinque candidati sindaci e 15 liste a supporto con oltre 300 aspiranti al Consiglio comunale.

Andrea Cereser. Ha scelto piazza Indipendenza venerdì sera per la presentazione pubblica e per questo è stato criticato perché sindaco che gioca in casa e può sfruttare i suoi poteri. «L’abbiamo fissato come incontro pubblico un mese fa quando ancora non c’era ancora stato un accordo sul candidato sindaco da parte delle altre forze politiche nel centrodestra», risponde, «e questo perché noi avevano già una squadra che parla alla gente ormai da diversi mesi con un programma, una coalizione compatta. Stiamo lavorando da tempo e i consensi oltre che l’interesse stanno aumentando. Confidiamo che i cittadini ora colgano questa onda positiva che sta crescendo».

Francesca Pilla. La candidata sindaco è stata tra gli ospiti d’onore della grande festa della Lega organizzata venerdì sera in un ristorante in via Calvecchia. La Pilla era tra gli esponenti di spicco della serata assieme al presidente della Regione, Luca Zaia, e il vice Gianluca Forcolin. Pilla, indipendente e sostenuta dalla Lega, Fratelli d’Italia e tre liste civiche, ha annunciato davanti alla folla festante il suo programma elettorale, l’obiettivo di sovvertire l’attuale amministrazione di centrosinistra e andare al governo della città per cambiare. Zaia, che fino all’ultimo sembrava potesse dare il nome a una delle civiche autonomiste, è stato comunque presente alla cena dall’inizio a fianco della candidata e con Forcolin a dimostrare la compattezza del Carroccio.

Oliviero Leo. I colpi più forti si sono sentiti alla presentazione del candidato di Forza Italia, lista Zaccariotto, lista Madeyski e lista Scegli Leo sindaco. Al caffè Letterario, lo stato maggiore di Forza Italia e delle varie liste con il deputato Brunetta in testa e poi il senatore Paroli, Causin, quest’ultimo in lista assieme all’europarlamentare Elisabetta Gardini, il coordinatore provinciale Celeghin e altri. Leo ha annunciato che se sarà eletto sindaco rinuncerà immediatamente all’indennità come ha fatto anche da vice sindaco. Ha criticato il “ragionier”, come ha lo ha più volte chiamato, Forcolin e le sue imposizioni in campagna elettorale che hanno diviso il centrodestra. E attacchi anche alla presunta inesperienza di Francesca Pilla. Poi hanno parlato i vari parlamentari e coordinatori sulle note dell’inno d’Italia.

Non ci è voluto molto perché arrivassero a Forcolin le argomentazioni affrontate: «Le dichiarazioni di Leo si commentano da sole», ha detto, «un candidato che non ha argomentazioni politiche e attacca solo sul personale non può definirsi né un buon politico né tantomeno un buon candidato. Citandomi come ragioniere non fa altro che impreziosire il mio titolo di studio del quale vado fiero. Definire invece Pilla una commessa con la laurea non fa altro che dimostrare la vera indole di Leo che non solo ha perso una buona occasione per star zitto, ma ha dimostrato tutta la arroganza e supponenza. Le sue sono battute da osteria. Spiegate piuttosto a Leo che l’avversario da battere è Cereser e non la Pilla, ma evidentemente dopo esser stato il suo fedele vice sindaco ha ancora del feeling con questa sinistra e preferisce attaccare chi invece vuole cambiare San Donà dopo il torpore di questi anni».

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