Scalo chiuso, 170 passeggeri bloccati
Caos ieri pomeriggio al Marco Polo di Tessera. Lo denunciano i dipendenti iscritti all’Unione sindacale di base: ben 15 voli su 23 decollati dallo scalo veneziano sono partiti con un ritardo di quindici o più minuti. Per il sindacato tutto si spiega con la carenza di personale, soprattutto nel settore del carico e dello scarico bagagli. Mentre la direzione Save sostiene che la pianta organica va ridotta. Ma è l’episodio accaduto nella notte tra venerdì e sabato a far sostenere a Giampetro Antonini dell’Usb la necessità di un intervento dell’Enac e del direttore del Marco Polo, Valerio Bonato «perché è davvero sgradevole che un aeroporto definito terzo scalo italiano e per il quale si chiede l’autorizzazione a costruire una nuova pista non provveda a dotarsi di personale, modalità e strumenti atti ad affrontare situazioni di emergenza, invece si offre un’assistenza da terzo mondo».
E’ lo stesso Antonini a raccontare l’episodio. Alle 23 di venerdì il capo turno, un autista e un altro dipendente di Aviapartner vengono avvisati che sta arrivando un volo «Wizzair» che necessita di rifornimento di carburante: doveva andare a Treviso, dove a quell’ora lo scalo è chiuso. L’operazione termina alle 2,30, ma pochi minuti prima i tre vengono avvertiti che c’è un’altra emergenza: un aereo della inglese «Airmonarch» con 170 passeggeri necessita di rifornimento. Doveva scendere a Verona, ma anche quello scalo è chiuso. Alle 3,30 sorge un problema tecnico e il capoturno chiede un tecnico per la manutenzione, che però non c’è perché monta soltanto alle 5.30. «Intanto i tre che dovevano terminare il turno a mezzanotte«, spiega Antonini, «hanno già fatto 13-14 ore di lavoro». Neppure il capo scalo di Save riesce a risolvere il problema e così i 170 passeggeri, tra cui molti bambini, vengono fatti scendere e rimangono fino al mattino all’interno dell’aeroporto chiuso senza alcuna assistenza.
Infine, un’altra vicenda che invece coinvolge molti passeggeri veneziani, che avrebbero dovuto raggiungere l’aeroporto di Olbia alle 15.20 e, invece, sono atterrati in Sardegna solo alle 19.45 di venerdì sera. Hanno anche dovuto sopportare un lungo trasferimento in pullman senza alcuna comunicazione ufficiale da parte della compagnia aerea. «Intorno alle 13 ci siamo presentati al check-in dell’aeroporto di Tessera perché il nostro aereo avrebbe dovuto partire alle 14.05», racconta una signora veneziana che con il marito aveva prenotato il volo Meridiana per raggiungere Olbia. «Pochi minuti dopo esserci messi in coda», continua la signora, «ci hanno avvisato che il nostro volo era stato cancellato». I passeggeri che dovevano salire a Venezia per raggiungere la Sardegna erano una quarantina e i responsabili della compagnia italiana presso lo scalo lagunare hanno proposto a chi aveva il biglietto di raggiungere Bologna in bus, dove da Borgo Panigale sarebbe partito un aereo di Meridiana che doveva raggiungere Olbia, l’ora di partenza prevista era le 18.10. Così, il bus è partito ed è arrivato a Borgo Panigale intorno alle 17, dove i veneziani hanno raggiunto gli altri passeggeri in attesa che partisse il volo per Olbia.«Più di qualcuno ha chiesto spiegazioni e a Tessera quelli di Meridiana hanno sostenuto che il disservizio era causato da uno sciopero», racconta ancora la signora, «ma non ci sembra possibile visto che gli aerei precedenti al nostro erano partiti e anche quello delle 18.10 da Bologna è poi decollato quasi regolarmente».
Quasi, perché il volo in partenza dal capoluogo emiliano avrebbe dovuto atterrare ad Olbia alle 19.20, invece è arrivato alle 19,45. La coppia veneziana è furibonda: «Abbiamo perso un pomeriggio intero», interviene lui: «Probabilmente la scelta di cancellare il volo da Tessera è stata presa a causa del fatto che c’erano solo una quarantina di biglietti venduti, ma io dico: perché non avvisarci qualche ora prima, magari al mattino, in modo che ognuno di noi potesse decidere sul da farsi? Invece, ci hanno avvisato solo al momento dell’imbarco».
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