Sbatte contro la sbarra medico cita l’ospedale per danni
Nella caduta all’ospedale di Dolo il sanitario ha riportato la frattura di due costole e traumi al viso e al torace, ora chiede all’azienda sanitaria un risarcimento di 30 mila euro
DOLO. La sbarra del parcheggio interno dell’ospedale non funziona correttamente e il medico in sella alla Vespa ci finisce contro. Sbalzato dallo scooter, il dottore riporta, tra l’altro, un trauma cranio-facciale, un trauma toracico e fratture alle costole. A seguire il medico deve essere operato per un doppio problema al setto nasale e al labbro. A tre anni dall’incidente, il medico, con l’avvocato Augusto Palese, ha citato davanti al tribunale civile di Venezia la stessa Usl 3 Serenissima per la quale lavora, chiedendo un risarcimento di oltre 30mila euro. L’azienda sanitaria, attraverso una delibera firmata dal dg Giuseppe Dal Ben, ha designato l’avvocato Lorenzo Locatelli quale proprio rappresentante nel procedimento.
Era l’11 dicembre 2014 quando il medico, terminato il turno di lavoro all’ospedale di Dolo, era salito in sella alla sua Vespa per uscire dal parcheggio interno del nosocomio. Stando a quanto sostenuto dalla difesa del professionista, l’avvicinamento alla sbarra era avvenuto nei limiti di velocità previsti. Ma la sbarra, pur essendo programmata per alzarsi automaticamente all’arrivo degli utenti, non si era sollevata correttamente «a causa di un malfunzionamento tecnico», si legge nell’atto di citazione. Il medico aveva sbattuto violentemente contro l’ostacolo, finendo a terra. La perizia tecnica effettuata su incarico della parte lesa aveva concluso che «Il sinistro si è verificato in quanto la sbarra automatica, anziché sollevarsi prontamente, si è alzata solo dopo l’urto con il motociclo, quindi con macroscopico ritardo». Un incidente del tutto simile era accaduto anche un mese dopo, vittima un infermiere. La linea tenuta dall’avvocato Palese è quella che il medico, facendo affidamento che la sbarra si aprisse, si è avvicinato a bassa velocità. Il sollevamento in ritardo non gli ha permesso di impostare una reazione efficace.
In seguito all’incidente, il medico veniva dimesso dal pronto soccorso con prognosi di 12 giorni. Successivamente erano comparsi i guai alle costole e, in seguito a numerose visite specialistiche, i postumi del trauma cranio-facciale, del trauma toracico e le fratture costali. Quasi quattro mesi dopo il fatto, il medico aveva subìto un intervento in Otorinolaringoiatria e successivamente erano stati riscontrati anche problemi ai denti. Basandosi sulle tabelle risarcitorie del tribunale di Milano, la richiesta danni formulata dal medico all’Usl, ritenuta responsabile, è stata di oltre 30mila euro. La proposta obbligatoria di negoziazione assistita è sfumata: l’azienda sanitaria non vuole pagare. Così la vicenda finirà davanti al giudice il 16 febbraio prossimo.
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