Sbarca il colosso del lusso Dfs «Sarà anche per i veneziani»

Il nuovo gestore francese annuncia alla Fenice l’apertura per l’estate del 2016. Trecento posti di lavoro La società di Arnault: «Coniugheremo commercio e cultura». Benetton: «L’obiettivo è dare vitalità»
Di Enrico Tantucci
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.09.2014.- Facciata sul Canal Grande del Fondaco dei Tedeschi.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.09.2014.- Facciata sul Canal Grande del Fondaco dei Tedeschi.

Ritorno al passato per il Fontego dei Tedeschi perché la nuova destinazione commerciale è in linea con la sua storia e perché ilnuovo gestore vuole coniugare al suo interno commercio e cultura, facendone uno spazio anche per i veneziani e non solo per i turisti.

Hanno presentato così, ieri - nelle Sale Apollinee della Fenice - Philippe Schaus e Eleonore De Boysson, rispettivamente presidente e amministratore delegato e vicepresidente del gruppo Dfs, la trasformazione dell’edificio che la società che fa capo al gruppo Lvmh del miliardario francese Bernard Arnault, proprietario di Louis Vuitton, attuerà nel complesso cinquecentesco, con un’apertura prevista per l’estate 2016. Siglato infatti il contratto di lungo termine con Edizione, la società del gruppo Benetton proprietaria dell’edificio che sta attuando la trasformazione secondo il progetto - da molti contestato - di Rem Koolhaas e lo consegnerà all’inizio del 2016, per l’allestimento, al nuovo gestore francese, che sbarca così in Europa con il suo duty free multimarca legato al lusso.

“Catenaccio” sulla dimensione dell’investimento e sul numero di visitatori necessari per sostenere economicamente l’operazione. Ma a quanto risulta, l'offerta economica a Edizione sarebbe di 110 milioni di euro per la gestione pluriennale nel periodo contrattuale, oltre il doppio del prezzo d'acquisto pagato a suo tempo per l'edificio dalle Poste dal gruppo di Ponzano. E l’investimento non potrà essere inferiore ai 18 milioni di euro già annunciati dal precedente possibile gestore, il gruppo La Rinascente, che aveva previsto 6 milioni di clienti annui per reggere l’operazione.

Il mega spazio, quasi 8 mila metri quadrati su quattro piani complessivi più terrazza attorno al grande lucernaio, sarà riservato ai prodotti di brand di altissima gamma, compreso l'artigianato locale. Sul piano occupazionale, la ricaduta sarà pari a 300 nuovi posti di lavoro. L'annuncio dell'accordo «per ridare vita» al Fondaco dei Tedeschi, nel «pieno rispetto dei vincoli previsti», segna appunto anche lo sbarco del gruppo per la prima volta in Europa. «Vogliamo - ha detto Schaus - che i veneziani sentano che il Fondaco è loro, è parte della città»,e uno specifico spazio sarà dedicato alla realizzazione di eventi culturali e di incontro. Il presidente ha espresso l'auspicio che l'iniziativa possa aiutare Venezia a superare le sue difficoltà e si è detto consapevole del problema dei tanti turisti, indicando che l'operazione vuole far sì che i potenziali frequentatori del luogo «siano portatori di valore per la città lagunare». «Vogliamo - ha rilevato Elonore De Boysson, - restituire al Fondaco il ruolo di centro di incontro e di emblema della città». I perché della scelta di Venezia per lo sbarco in Europa del gruppo, sono chiari. Prima, sul fronte ipotesi un gioco a due tra Francia (Parigi) e Italia (Milano, Roma, Firenze e Venezia); poi, una scrematura e infine l'occasione inaspettata: la chiamata di Benetton e la disponibilità di un palazzo che aveva tutte le caratteristiche «per rendere questa esperienza unica e fantastica. Abbiamo trovato casa a Venezia».

Gilberto Benetton, Presidente del gruppo Edizione, ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è di infondere nuova vitalità al cuore storico di Venezia, creando un centro dove sia i veneziani sia i visitatori possano godere dell’architettura, delle arti e dell’ospitalità italiane, unitamente ad un’offerta commerciale di elevato standard. Siamo certi che la società Dfs, del gruppo Lvmh, sarà un affidabile garante di tale progetto e il giusto partner per gestire e sviluppare questo palazzo ricco di storia». I veneziani aspettano di giudicare se sarà davvero così.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia