Save Cargo ed Xpress trattano ma la vertenza resta aperta

Resta aperta al Marco Polo la vertenza per il passaggio del servizio merci della Lufthansa, passato da Save Cargo (controllata dalla Save spa di Enrico Marchi) ad Argol spa che l’ha appaltato alla società cooperativa Xpress.
Ieri Cgil, Uil e Ugl, che hanno incontrato i rappresentanti di Save Cargo e i consulenti di Argol ed XPress per definire il numero di lavoratori da trasferire da un’azienda all’altra, nel rispetto della “clausola sociale”, con il mantenimento dei trattamenti contrattuali salariali e della sede di lavoro. L’incontro è stato aggiornato al prossimo 7 aprile per concludere l’esame delle questioni da risolvere. Resta sullo sfondo il problema delle inchieste della magistratura, in cui è coinvolta la XPress, l’impresa a cui Argol spa ha subappaltato il cargo merci di Lufthansa. Sulla questione c’è già stata un’interrogazione dei parlamentari del Pd a Montecitorio arriva quella in consiglio regionale di Lucio Tiozzo del Pd. «Xpress è la stessa società che si è vista revocare un finanziamento dalla regione Abruzzo per irregolarità», scrive Tiozzo. «Riteniamo, quindi, che la Giunta regionale monitori il corretto avvio del servizio cargo al Marco Polo e il mantenimento della capacità logistica per il potenziamento dello scalo veneziano».
Intanto, dopo la precettazione del prefetto, sono tornati al lavoro i dipendenti di Save Cargo che hanno aderito allo sciopero delle merci indetto dal sindacato Usb, con l’adesione della Fit-Cisl. L’Usb precisa: «La rinuncia al cargo Lufthansa è un ulteriore passo di Marchi per smantellare la società di cargo da lui controllata, come ha già fatto con Save handler e Save Security. La precettazione dei dipendenti di Save Cargo è illegittima, lesiva del diritto di sciopero e sostiene che il blocco della attività del Cargo avrebbe causato forti disagi, in quanto non ha consentito l’imbarco di merci di alto valore come Ferrari e Lamborghini che, secondo la Prefettura, valgono più delle merci della Electrolux che sono state bloccate dai lavoratori che non sono stati precettati dal prefetto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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