Sarà operativa da giugno la centrale a biomasse di Lugo

La centrale a biogas dell’azienda agricola Sant’Ilario di Lugo di Campagna Lupia entrerà in funzione a metà del 2020. Avrebbe dovuto partire con i primi mesi di quest’anno, ma a causa di qualche rallentamento nei cantieri, la nuova centrale a biomasse sarà operativa di fatto solo da giugno di quest’anno. A fare il punto è il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Campagna Lupia, Andrea Tramonte: «I permessi e le autorizzazioni sono stati già ottenuti. I lavori sono partiti, e ci si aspetta che entro la metà di quest’anno l’impianto entro in funzione». Nelle prossime settimane il Comune incontrerà anche l’azienda.
L’impianto che è in costruzione nella località del Comune rivierasco si trova a pochi passi dall’oasi del Wwf di Valle Averto ed è programmato per generare biometano per autotrasporti. Sarà un impianto a ciclo continuo alimentato da sottoprodotti agricoli e materie di origine non alimentare.
Già lo scorso anno i lavori per la messa a punto dell’impianto e le necessarie verifiche e monitoraggi avevano portato a uno slittamento di qualche mese rispetto alla data di apertura inizialmente prevista. In queste ultime settimane i cantieri in atto sono ben visibili anche dalla statale 309 Romea. Tutto comunque per giugno dovrebbe essere in ordine e l’impianto entrare in funzione.
Il nuovo impianto a bio mase costerà circa 6 milioni di euro e verrà alimentato da una ventina di tonnellate di scarti vegetali, soprattutto erba, al giorno per produrre 1.500 metri cubi l’ora di biometano. Questo sarà poi ceduto in parte alla rete gas Snam. Il biometano prodotto insomma sarà venduto.
Lo scorso anno il consiglio comunale di Campagna Lupia aveva approvato la variante al piano degli interventi che permetterà di collegare la centrale a biomasse, in costruzione sul lato laguna in località Lugo, con la rete pubblica del gas Snam. La condotta di collegamento sarà lunga 700 metri e passerà sotto la Romea e sotto il Novissimo. La richiesta di collegamento è arrivata a Sant’Ilario direttamente dalla Sna.
Contro la costruzione della centrale a due passi dall’oasi di Valle Averto si erano schierati gli anni scorsi i comitati ambientalisti e anche le forze di opposizione di centrosinistra in consiglio comunale. L’azienda Sant’Ilario, che realizzerà la centrale, aveva donato negli anni scorsi al Comune 60 mila euro per il settore Servizi sociali. Fra le richieste che erano state fatte c’erano quelle di una attenta valutazione dell’impatto ambientale di un impianto che sorge a ridosso di un’area faunistica protetta e sulla gronda della Laguna di Venezia.
Le autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto sono state rilasciate dalle autorità regionali competenti e l’attività quindi si ritiene a norma anche sotto questo versante. —
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