Santo Stefano, formelle in bronzo sul portale in ricordo di don Mario

Ma la burocrazia frena. Il presidente Minelli: «Ora abbiamo presentato il progetto in Soprintendenza. Siamo pronti»

Un’opera d’arte sul portale della chiesa. Per ricordare l’opera di don Mario Sinigaglia, grande parroco di Santo Stefano e presidente della Caritas. Un progetto lanciato lo scorso anno, acclamato dai parrocchiani e dalla Curia. Ma adesso bloccato. «Ci sono dei timori che contiamo di superare», dice il presidente del comitato fondato in memoria di don Mario, Paolo Minelli. Questioni di burocrazia e tutto si è fermato. «Ho offerto alla Curia la mia disponibilità», dice Minelli, «ho fatto per vent’anni il direttore dell’Ire e ci siamo occupati di donazioni e patrimonio. Si può fare». Il comitato, di cui fanno parte molti professionisti veneziani, ha fatto le cose in grande. Concerti per raccogliere fondi, sottoscrizioni. Adesso tutti aspettano la decisione della Curia. Il progetto prevede di installare sull’arco superiore del portale nella chiesa di Santo Stefano le nuove formelle in bronzo. Scene della crocefissione lavorate dal grande scultore Gianni Aricò. Che ha il suo laboratorio proprio di fronte all’entrata della chiesa. «Aspettiamo un segnale», dice, «per cominciare la fusione dei bozzetti in bronzo». Analoga operazione è stata fatta qualche anno fa nella porta del duomo di San Lorenzo. Adesso le nuove formelle dedicate al santo. Sono state inserite le otto formelle dedicate a Santo Stefano: l’Annunciazione, la morte e resurrezione e in basso Santo Stefano che viene lapidato e Sant’Agostino con la madre. Un ciclo di arte sacra che per i parrocchiani avrebbe lo scopo di impreziosire anche l’arco del portale, da sempre vuoto all’interno delle splendide sculture del periodo gotico.

Gianni Aricò è il maggiore scultore veneziano vivente. Ha lavorato per anni nella chiesa sconsacrata di Sant’Andrea a piazzale Roma. Prodotto opere memorabili come le porte del teatro Goldoni. Adesso ha offerto la sua opera per ricordare don Mario. A dieci anni dalla scomparsa, il monsignore che fu per molti anni parroco a Santo Stefano sarà ricordato in questo modo. «Ci siamo rivolti ai tanti che lo hanno conosciuto», dicono al Comitato, «nelle sue molteplici attività di carità e attenzione agli ultimi».

Il progetto delle formelle è stato adesso presentato alla Soprintendenza. —

A.V.

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