Sant’Erasmo, neanche un bar nell’isola

SANT’ERASMO. Sant’Erasmo, isola senza un bar. D’estate qualcosa funziona, nella stagione invernale l’isola nota come «orto di Venezia» non ha i servizi essenziali. Disagi notevoli per gli abitanti e per i tanti pendolari che vanno la mattina presto in città a lavorare. Niente bar alla Chiesa, e nemmeno alla «Baracca». Così anche per le necessità corporali e non solo per bere un caffè non si trova soluzione. Isola splendida che si svuota. Gli anziani muoiono, i giovani se ne vanno altrove a cercare lavoro, nelle vicine Murano e Treporti. Gli orti e il lavoro dei contadini sono mestiere duro e poco ambìto, dai guadagni relativi e soggetti ai capricci della meteorologia. Così Sant’Erasmo si scopre soltanto in primavera, quando arriva la stagione del carciofo violetto e delle castraure, fioriscono le verdure di stagione. Oppure in ottobre, con la celebre festa del Mosto e la Regata mista. O, infine, quando i suoi campioni, gli eredi della dinastia Vignotto, vanno in prima pagina o nelle tv nazionali per aver vinto la Regata Storica.
Il sindaco Brugnaro appena eletto ha voluto visitare l’isola accompagnato dal suo staff e da un paio di assessori. Si è reso conto della situazione, ha promesso interventi. Ma intanto le cose non migliorano. «Venezia deve ricordarsi di noi», dicono gli abitanti, «fornirci servizi adeguati a una comunità come la nostra». Un’isola che non ha scuole, con i bambini e i giovani che se ne vanno ogni mattina a Murano e a Venezia.
Non ha negozi, a parte lo storico emporio dei Vignotto. Anche il ristorante di Giovanni Vignotto ha chiuso, resta il Lato Azzurro, come il bar dei Tedeschi nella spiaggetta. Ma d’inverno è tutto chiuso. E ai pendolari non resta che soffrire durante la mezz’ora di viaggio per Venezia. A bordo di vaporetti dove spesso il riscaldamento è rotto e manca la toilette. «Il Comune faccia qualcosa», dicono gli abitanti.(a.v.)
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