Santa Maria di Sala via dall’Unione dei Comuni

La maggioranza (11 voti favorevoli) fa prevalere la linea del sindaco Fragomeni Andreello: «Non potremo avere né vigilanza notturna né i fondi regionali»

SANTA MARIA DI SALA. Nessuna sorpresa dell’ultima ora: il matrimonio con l’Unione dei Comuni del Miranese finisce. Santa Maria di Sala lascia l’ente che ha contribuito a fondare.

Il consiglio vota una decisione che segna il futuro del Comune, ma anche quello dell’Unione. In sala sono infatti presenti anche i sindaci di Mirano, Martellago e Salzano. La frattura è maturata sulla questione della sicurezza, con il sindaco Nicola Fragomeni che chiedeva la riapertura della sede della polizia locale in Villa Farsetti per avere una maggiore presenza dei vigili sul territorio che si sarebbe drasticamente ridotta da quando il servizio è stato affidato all’Unione. Una richiesta non accolta dall’Unione e così Santa Maria di Sala lascia.

«Per come è organizzata adesso, l’Unione non fornisce un servizio adeguato», dice Fragomeni, «Non fornisce a Santa Maria di Sala il controllo di cui necessita. Nel 2014, in consiglio abbiamo approvato l’atto costitutivo dell’Unione. Solo gli stolti, però, non cambiano mai idea. Da quando le sedi della polizia sono state accorpate a Mirano e Spinea, è passato il messaggio che all’interno dell’Unione esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B. La nostra decisione deriva dall’ascolto delle esigenze dei cittadini di Santa Maria di Sala che richiedono più sicurezza. Santa Maria di Sala ha bisogno di una sede sul territorio».

A nulla è servito il tentativo in extremis di far cambiare idea al primo cittadino: sabato la giunta dell’Unione ha infatti organizzato un incontro in cui il comandante della polizia locale Michele Cittadin ha presentato dati e numeri sul lavoro svolto in passato evidenziando i prossimi traguardi. Esposti i vantaggi derivanti dall’Unione. In primis la maggiore facilità di accesso a contributi e bandi regionali: dal 2015 al 2018 l’Unione ha incassato circa 409 mila euro di trasferimenti da Stato e Regione. Altra nota a favore, la presenza dei vigili sul territorio, questione su cui è nata la frattura.

La presenza sul territorio degli operatori è aumentata dal 2014 ad oggi del 50%, passando dalle 48 ore giornaliere alle 84 di oggi. Il comune pattugliato per il maggior numero di ore è Mirano, fanalino di coda Santa Maria di Sala.

Numeri e dati ripresi ieri da Giuliana Andreello, capogruppo di Civica Insieme: «In questi mesi la maggioranza non ci ha mai informato su quali fossero le problematiche all’interno dell’Unione. Non ci ha spiegato quanto costa l’uscita, infatti un piano sui costi-benefici non esiste. Adesso ci saranno da aggiornare mezzi, strumentazione e da sostenere il costo della riapertura della sede. Non sarà possibile accedere ai fondi previsti dalla Regione e non so come con 5 vigili ci potremo permettere il servizio di vigilanza notturno che a breve partirà nel miranese».

Durante la votazione la minoranza esce dall’aula, ma Fragomeni ha i numeri, nonostante l’astensione del consigliere Ragazzo. Con 11 voti favorevoli, la maggioranza decide di abbandonare l’Unione. Adesso partirà l’iter burocratico che porterà Santa Maria di Sala ad uscire dall’Unione entro gennaio 2019. —


 

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