Sindaca di Santa Maria di Sala sfiduciata da 9 consiglieri, arriva il commissario
La giunta di Natascia Rocchi al capolinea. Il colpo di grazia dalla sua lista Generazioni per Crescere-Coraggio Italia. L’accusa: «Assenza totale di confronto e dialogo»
Sfiduciata la sindaca Natascia Rocchi. Gli avvertimenti e la richiesta di maggiore ascolto e confronto dopo il ritiro delle deleghe all’assessore Daniel Basso sono caduti nel vuoto.
E il 17 dicembre 9 consiglieri della maggioranza di centrodestra hanno rassegnato le loro dimissioni davanti a Bruno Saglietti, notaio di Vigonza, chiudendo di fatto l’esperienza politica della sindaca Rocchi a due anni e mezzo dalla sua elezione a primo cittadino.
Hanno firmato la mozione di sfiducia Manuel Montin, Luca Morosin, Michael Nebradiga, Mattia Pittarello, Aurora Marchioro e Franca Malaguti di Generazioni per Crescere-Coraggio Italia, Gioia Basso di Indipendenza Veneta, Giuseppe Sambati di Fratelli d’Italia e Stefano Bacchin della Liga veneta per Salvini premier.
Un atto che comporta ufficialmente lo scioglimento del Consiglio comunale.
«Un atto» spiegano i consiglieri «di responsabilità e una scelta dettata dalla crescente impossibilità di svolgere un ruolo attivo nell’amministrazione, visto il clima di completa assenza di confronto e di dialogo. La progressiva scelta della sindaca Rocchi di accentrare su se stessa la gestione del Comune ha determinato l’impoverimento degli organismi istituzionali, facendo venir meno i principi di partecipazione e collegialità. Dissentiamo dalle modalità utilizzate dalla Rocchi, sia nei confronti dei colleghi amministratori sia dei cittadini che chiedono un confronto e lamentano la poca disponibilità al dialogo. Questo comportamento ha creato un clima teso in Comune. Ne è dimostrazione il continuo ed immotivato cambio e ritiro delle deleghe a diversi assessori. La revoca della nomina, non condivisa, all’assessore Daniel Basso è stato l’ennesimo atto di potere di una sindaca, che non ha mai dimostrato la serietà necessaria per amministrare con responsabilità. La nostra richiesta di reintegro immediato dell’assessore Basso, protocollata in data 9 dicembre» ricordano «a oggi non ha ricevuto riscontro. Di fronte a tutto ciò abbiamo deciso di rassegnare le nostre dimissioni».
A scatenare l’ultima bufera, la decisione della sindaca di ritirare le deleghe all’assessore Basso in seguito ad un voto in consiglio del gruppo Indipendenza Veneta sull’acquisto dell’asilo di Veternigo.
Un punto considerato dalla prima cittadina prioritario, mentre a suo avviso, parte della maggioranza era ostile alla conclusione dell’operazione.
I consiglieri di maggioranza avevano chiesto il reintegro dell’assessore. Lei ha tirato dritto e sono arrivate le dimissioni di massa. Annullato il consiglio comunale del prossimo 23 dicembre.
La sindaca dal canto suo fa sapere che si confronterà con il commissario quando sarà nominato dal Prefetto.
«Non intendo dire nulla per ora» commenta «Di sicuro avrò più tempo d’ora in poi per la mia famiglia e per la mia professione di avvocato».
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