Santa Maria di Sala, la Speedline non chiude: la multinazionale ritira la decisione di delocalizzare
Lo ha comunicato l’amministratore delegato del gruppo al termine dell’incontro di venerdì pomeriggio. Soddisfatto il sindacato, plauso del patriarca Moraglia e dei vescovi. Il presidente Zaia: «Ottimo lavoro di squadra. Ora guardiamo al futuro». I sindaci: «E’ la notizia che aspettavamo»
SANTA MARIA DI SALA. È stata ritirata la decisione della multinazionale svizzera Ronal di chiudere lo stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala. Lo ha comunicato l'amministratore delegato del gruppo venerdì pomeriggio al termine dell'incontro in videoconferenza convocato dal Mise per la vertenza.
Lo dichiarano in una nota congiunta gli esponenti della Fiom e della Cgil nazionali e veneziana. Speedline, produttrice di cerchioni in lega per auto sportive e di lusso, impiega oltre 800 lavoratori tra diretti, somministrati e nell'indotto.
IL SINDACATO
«La revoca della decisione -affermano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive
Fiom, Silvia Spera, Area Politiche Industriali Cgil, Manuela Musolla, segretaria Fiom di Venezia e Ugo Agiollo, segretario Cgil di Venezia - «permette di aprire una trattativa vera, che deve partire dall'analisi della situazione, individuarne le cause e trovare soluzioni con due obiettivi fermi: il mantenimento delle produzioni e la garanzia dell'occupazione. Le lavoratrici e i lavoratori hanno garantito negli anni, e anche nelle ultime settimane, l'impegno che ha permesso all'azienda di avere un prodotto di altissima qualità, da qui è necessario partire».
Dopo l'incontro di oggi, 7 gennaio, si apre un percorso con tavoli tecnici assieme a Mise, Ministero del Lavoro e istituzioni locali. «È chiaro - aggiungono i sindacalisti - che la crisi della Speedline, come quella di altre aziende come Gkn, Gianetti Ruote, Caterpillar, sono il termometro di quanto sta accadendo nel settore dell'automotive e della scelta del Governo di non intervenire, mettendo a rischio 50 mila posti di lavoro. È urgente la ripartenza del tavolo dell'automotive per non perdere un settore fondamentale per l'occupazione e l'economia del nostro Paese».
IL PATRIARCA
Il patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Triveneto, Francesco Moraglia, esprime viva soddisfazione per la decisione - da parte della proprietà Rolan – di mantenere in attività lo stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala, azienda che ha segnato la storia del nostro territorio e che rappresenta, insieme alle attività industriali di Porto Marghera, una delle realtà più significative dell’industria veneziana. Si riapre così la prospettiva per la Speedline di continuare ad essere un polo di eccellenza e sviluppo per l’intero nostro territorio.
«La decisione della proprietà inaugura una fase ulteriore della vertenza e costituisce un significativo passo in avanti; vengono così riconosciute le buone ragioni espresse nella giornata di sensibilizzazione del 19 dicembre a S. Maria di Sala e l’alta professionalità di operai, tecnici, impiegati e dirigenti - almeno 800 tra lavoratori diretti ed indotto - che, insieme alle loro famiglie, possono guardare con maggiore fiducia e serenità al futuro».
La soddisfazione del patriarca e dei vescovi delle Diocesi interessate - che avevano partecipato, poco prima di Natale, alla giornata a favore dei lavoratori della Speedline - si associa, quindi, al compiacimento di tutte le realtà del nostro territorio (istituzioni, enti locali, organizzazioni economiche e sindacali, associazioni, comunità ecclesiali ecc.) che hanno saputo esprimere, in tale circostanza, una risposta forte e congiunta dinanzi ad una situazione di crisi e ad una scelta strategica di politica industriale che coinvolge il nostro territorio in un tempo difficile per l’economia nazionale ed europea.
IL PRESIDENTE ZAIA
«Davvero una bella notizia, che è frutto del lavoro condotto finora», commenta il presidente della Regione, Luca Zaia, «Regione, Mise, le altre istituzioni e le parti sociali hanno collaborato in modo molto proficuo. Ora guardiamo al futuro di Speedline: che da questa dichiarazione parta l’opportunità di un rilancio più strutturale per il nostro automotive. Un grazie speciale al ministro Giorgetti».
I SINDACI
Il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni: «La decisione del Ceo di Ronal, Oliver Brauner, di revocare la chiusura della Speedline è la notizia che tutti ci auspicavamo. È il punto di partenza che tutti, operai, sindacato, enti locali e categorie volevamo e che ci consentirà adesso di aprire un tavolo tecnico di confronto con la proprietà per cercare ogni tipo di soluzione che possa portare a preservare gli oltre 600 posti di lavoro della Speedline. Siamo arrivati a questo risultato grazie soprattutto alla compattezza dimostrata da questo territorio e alla regia del sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro che fin da subito ha riunito tutte le parti coinvolte in questa vertenza consigliando di agire in maniera unitaria e senza fughe in avanti».
Ringrazia Brugnaro e con lui tutti i sindaci della Città metropolitana «che ci hanno supportato sia alla manifestazione di domenica 19 dicembre che nei giorni successivi». E aggiunge: «Grazie all’assessore Elena Donazzan, ai parlamentari, alle categorie e ai tanti semplici cittadini. Da non dimenticare anche la vicinanza della Chiesa, con il Patriarca di Venezia Moraglia ed i vescovi di Padova e Treviso. Un grazie va anche al Mise e ai suoi funzionari che malgrado questi giorni di festa non hanno smesso di seguire la vertenza. Resto convinto che questa partita si può vincere tutti assieme, con un tavolo nazionale, e che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta».
Il sindaco Brugnaro commenta: «Noi saremo vigili, perché abbiamo amato questa azienda da molti anni e ci fa onore: ci sono momenti di crisi, si possono superare, siamo qui per questo, penso che il governo debba fare la sua parte ed essere sempre presente, questa è una condizione ineluttabile. Se ci sono fondi o risorse nella nuova legge finanziaria bisogna metterli a disposizione. Questa situazione, se la risolviamo in tempi veloci, la prendiamo ancora«.
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