Santa Maria di Sala grandi manovre per il Giro del 2018
SANTA MARIA DI SALA. Un mese alla partenza, dalla Sardegna, del centesimo Giro d’Italia, a Santa Maria di Sala però sognano già l’edizione 101. Dopo il traguardo volante del 2015 e il passaggio dopo la partenza da Noale lo scorso anno, il Salese punta a diventare città di tappa nel 2018.
La prima richiesta è vecchia di oltre un anno, ma le chance ci sono tutte e secondo i ben informati Santa Maria di Sala è già stata opzionata in via informale tra le possibili partenze di tappa per il prossimo anno.
Dopo due anni "rosa" sarebbe il coronamento di un sogno per i tanti appassionati di queste terre, che hanno visto i natali di campioni come Toni Bevilacqua, Mario Vallotto, Arturo Sabbadin e Attilio Benfatto, scomparso proprio ieri e a cui è dedicato il ricordo nelle pagine dello sport. Senza dimenticare la giovane casellese Chiara Pietrobon, scomparsa a soli 22 anni durante i mondiali di Bochum, in Germania e per cui lo scorso anno il Giro si è fermato a Caltana. Tutto è in mano a Mauro Vegni e Stefano Allocchio, responsabili del Giro e di Rcs Sport che lo organizza, ma la carta da giocare per Santa Maria di Sala è, manco a dirlo, il cavalier Bruno Carraro, uno che ha le conoscenze giuste, non ultime proprio quelle dei due organizzatori della corsa rosa.
Carraro è in stretto contatto con Vegni e Allocchio e sarà ad Alghero il 5 maggio, per la partenza della centesima edizione del Giro. Sarà l’occasione per ribadire l’importanza di una tappa con partenza da Santa Maria di Sala: «La possibilità c’è», spiega Carraro, «ovviamente l’esito non dipende da noi, ma ho spiegato a Vegni e Allocchio i motivi della nostra candidatura: la tradizione del ciclismo di queste terre e le vicende storiche che le hanno attraversate». La chance è proprio questa: nel 2018 ricorrono i cent’anni di fatti storici importanti riconducibili alla Grande Guerra, con il territorio che, dopo la disfatta di Caporetto, diventò terra di rifugio per gli sfollati, con la Villa Farsetti adibita a ospedale da campo. «Non è un problema il fatto che il Giro sia già passato nel 2015 e nel 2016», aggiunge Carraro, «è già accaduto che si siano calcate strade per due e anche tre anni di fila».
Soprattutto Santa Maria di Sala può sfoggiare il bel biglietto da visita mostrato nelle ultime due occasioni del passaggio del Giro, con un colpo d’occhio di tutto rispetto. La scelta avverrà in autunno, ma le prime indiscrezioni arrivano già a fine estate. È dunque l’ora delle mosse decisive, con l’obiettivo di coronare un triennio fantastico.
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