Santa Cecilia verso il salvataggio
PORTOGRUARO. Fondazione Santa Cecilia, dopo la nomina del quinto componente del cda oggi l’elezione del nuovo presidente. Sono giorni caldi per l’ente musicale portogruarese, terza realtà del Veneto dopo la Fenice di Venezia e l’Arena di Verona. L’asset istituzionale, infatti, comincia a prender forma.
L’assemblea dei soci ha indicato Giovanni Mulato, presidente dimissionario della Fondazione, quale quinto componente del cda dopo le quattro nomine espresse recentemente da Comune e Città metropolitana.
Oggi, nella sede della Fondazione in Corso Martiri della Libertà, verranno nominati il presidente e probabilmente anche l’amministratore delegato. Figura, soprattutto la prima, che avrà potere di firma e competenze di gestione economica.
Voci, sempre più insistenti, tendono ad indicare sempre in Giovanni Mulato il futuro presidente.
«Per quanto mi compete posso dire di essere a disposizione della Fondazione», ha detto ieri mattina Mulato, «un ente che per tutto il territorio rappresenta avamposto della cultura. Il futuro del Santa Cecilia e la sua crescita si fondano sui soci, che ci auguriamo possano continuare ad investire sull’operato di una perla ai vertici regionali per proposte culturali e formative».
La questione Santa Cecilia, martedì sera, è stata inoltre oggetto di un’apposita commissione consiliare convocata in Municipio dal gruppo di centrosinistra. Momento nel quale sono stati presentati i consiglieri e dove è stata ribadita la volontà di mantenere in funzione l’ente sia da parte del Comune che della Città metropolitana.
«Dobbiamo andare oltre», ha detto Vittorina Pizzolitto, consigliera comunale di centrosinistra e vicepresidente della commissione cultura, «perché la Fondazione deve mantenere una sicurezza sul piano finanziario e allargare le proprie competenze, puntando alla didattica e alla collaborazione con i comuni limitrofi. Solo così possiamo garantirle un futuro. Per questo sarà decisiva la firma della convenzione tra Comune e Città metropolitana, che al momento non c’è. Conta anche», continua Pizzolitto, zil possibile coinvolgimento nella gestione economica della Fondazione da parte di altri enti e privati: prospettiva sorta recentemente con l’istituzione del Distretto Turistico che va incoraggiata, sviluppata e diffusa». In attesa anche il consigliere comunale Paolo Scarpa.
«Vogliamo vedere qualcosa di scritto e concreto», analizza Scarpa, «e in questo senso la Convenzione sarà determinante per capire che cosa verrà messo sul piatto dalla Città metropolitana di Venezia d’intesa con l’amministrazione comunale».
Alessio Conforti
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