Sanità privata convenzionata tutti contro i tagli regionali

Affollata assemblea in municipio, convocata da otto associazioni di volontariato con politici e tecnici Marchese: «Da sole le strutture pubbliche non ce la fanno». Pigozzo: «Le schede saranno modificate»
Di Laura Fiorillo
Assemblea pubblica presso il comune di Mestre contro la chiusura del policlinico San Marco
Assemblea pubblica presso il comune di Mestre contro la chiusura del policlinico San Marco

Sala del Municipio piena ieri in occasione dell'assemblea convocata da Codacons sui tagli alla sanità privata convenzionata a fronte dalla recente approvazione delle nuove schede regionali da parte della giunta del Veneto.

I tagli hanno colpito duramente le strutture centrali di Villa Salus e il Policlinico San Marco, il primo costretto a cedere la neonatalità all'Angelo, e il secondo che si è visto diminuire di 40 posti letto il reparto ortopedico. A difendere “l'ospedale nel cuore della città” come ricorda l'adesivo gadget distribuito all'ingresso, un documento scritto nero su bianco, volto a registrare l'impegno di tutti, che punta a intervenire sulle schede sanitarie e annullare il taglio dei posti letto imposto.

Lo hanno firmato e letto ad alta voce le otto associazioni di volontariato (Codacons, Legatumori, Anffas, Avulss, Humanitas Venezia, San Vincenzo, Centro Nascere Meglio, Amici del Cuore) e comitati per la difesa della sanità che da sempre si sono schierate a favore del mantenimento del diritto alla prossimità nelle prestazioni sanitarie, seguiti da tutta la politica veneziana, unita in questo obiettivo senza chiare distinzioni di colore.

Per il consigliere regionale Pd Giampietro Marchese, «la sanità pubblica da sola non è in grado di far fronte alla domanda di assistenza e cure specialistiche dei cittadini e non ha senso togliere un servizio a chi per anni lo ha erogato più che egregiamente per affidarlo ex novo a un altro soggetto. Basta alla guerra delle carte bollate tra pubblico e privato».

Diplomatico Giovanni Furlanetto, Lega Nord: «Gli errori, quando ci sono, possono essere corretti, e sicuramente la Commissione terrà presente le richieste in questo senso».

Per Gennaro Marotta, Idv, il taglio dei posti letto sarebbe «una mossa punitiva della Giunta nei confronti della sanità veneziana, evidente anche dalla differenza di quasi 50 euro di contributo annuale erogati per prestazioni tra un cittadino di Venezia e un cittadino di Treviso o di Verona».

In percentuale, il taglio alle strutture private veneziane si traduce in un 28% rispetto a un 15% riferito alla media regionale. Con la politica e il volontariato questa volta ci sono anche Vittorio Morello, presidente veneto Aiop, associazione italiana per l'ospedalità privata, e il direttore Asl 12 Giuseppe Dal Ben, che ha garantito a una neomamma che l'approccio alla nascita di villa Salus verrà mantenuto anche all'Angelo. Per Bruno Pigozzo (Pd) «le richieste non sono sproporzionate. Si tratta di continuare a dare un servizio commisurato al fabbisogno della popolazione. Restituiremo le schede regionali modificate, chiedendo la cancellazione di quei tagli che oltrettutto sono antieconomici perché si traducono in costi per l'Asl regionale».

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