Sangue e bossoli in piazzetta Coin, si segue la pista della prostituzione
MESTRE. La dinamica dell’aggressione con sparatoria è stata ricostruita in gran parte. Gli agenti della Squadra Mobile hanno visionato diversi filmati delle telecamere di sicurezza che si trovano nella zona della sparatoria e sentito, anche ieri, alcuni testimoni. Alla ricostruzione mancano diversi importanti tasselli ma che sicuramente altre immagini dei sistemi di videosorveglianza spiegheranno. Regolamento di conti maturato nel mondo dello spaccio o della prostituzione?
È quasi certo che si tratti di una spedizione. Il gruppo di stranieri, sei o sette, arrivato in piazzetta Coin con due vetture, una tipo Mini Cooper, cercavano quell’uomo che uno di loro ha colpito con una spranga alla bocca, facendogli cadere parte dei denti. Appena scesi lo hanno aggredito. Cercavano lui. Il motivo per il momento non si conosce. Difficile che si siano dati appuntamento in pieno centro città, in una zona parecchio controllata dalle forze dell’ordine anche di notte.
Molto probabile che qualcuno abbia segnalato la presenza dello straniero da “punire” ai picchiatori. Di certo quello che cercavano non deve essere stato uno “stinco di santo” se girava con una pistola semiautomatica calibro 7.65 in tasca. Infatti quando ha visto la malparata l’ha estratta e scappando ha sparato diversi colpi. Stando ai bossoli recuperati dalla polizia scientifica: sette colpi.
I testimoni dicono di aver sentito il rumore di almeno otto spari. Di sicuro non ha voluto ammazzare gli aggressori. Infatti nessuno degli otto colpi è andato a segno. Almeno non si hanno notizia di persone ricoverate da qualche parte per ferite da arma da fuoco. Il sangue trovato sul posto dello scontro è quasi sicuramente quello dell’aggredito a cui hanno spaccato i denti con la spranga. Considerato il fatto che gli aggressori erano parecchi, non avrebbe avuto difficoltà a colpirne almeno uno.
Tutti i testimoni che hanno assistito in maniera indiretta all’aggressione e alla successiva sparatoria, concordano nel dire che i protagonisti parlavano in una lingua dell’Est. Quasi sicuramente, per la gran parte dei testimoni, in albanese. Non sembra trattarsi di un fatto sporadico o di una casualità. Se veramente si tratta di albanesi potrebbe riguardare uno sgarro che l’aggredito ha fatto agli altri. In questo momento sulla piazza mestrina gli albanesi sono impegnati nell’affare della prostituzione e in quello della droga. In questo secondo business sono impegnati come fornitori soprattutto dei tunisini che da anni spacciano eroina.
È facile che l’aggressione possa essere maturata nel mondo dello sfruttamento della prostituzione anche se all’apparenza la situazione è tranquilla sulla piazza di Mestre. Ma questa vuol dire anche il Terraglio e il trevigiano. Ma l’affare riguarda anche la prostituzione in casa, il vero business degli albanesi in questo mondo. —
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