Sandrone, l’ombra di George Clooney

Parla il motoscafista amico dell’attore da 15 anni, che gli ha fatto anche da testimone. A lui in dono la tequila “Los Amigos”
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 28.09.2014.- ore 14.55 l'ucita di George e Amal Clooneyd in Taxi "Amore" per l'Hotel Cipriani Giudecca
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 28.09.2014.- ore 14.55 l'ucita di George e Amal Clooneyd in Taxi "Amore" per l'Hotel Cipriani Giudecca

La parte l’ha recitata in modo perfetto. Il «duro» grande e grosso che porta in giro in motoscafo la coppia di Hollywood. Occhiali scuri e faccia seria. Riservatezza assoluta. Sono in molti a chiedersi come mai mister George Clooney abbia scelto proprio lui, Sandro Greco detto «Sandrone», 54 anni, motoscafista da una vita, per fargli da testimone di nozze in municipio.

«Lo conosco da 15 anni», abbozza un sorriso finalmente rilassato, «tra noi c’è una certa stima». Forse anche qualcosa di più. Vista la confidenza tra Clooney e Greco. Al momento dei saluti, l’attore ha regalato a Sandrone una bottiglia di tequila di sua produzione con l’etichetta “Los Amigos”: George, Matt, Demon e Rande, il marito di Cindy Crawford. E un arrivederci a presto. Il motoscafo «Amore», eleganza di altri tempi e lustro fino tirato a nuovo, ha portato in lungo e in largo in questi giorni gli sposi George e Amal.

Dal Cipriani all’albergo Aman - palazzo Papadopoli - dalle feste al municipio per l’ultima cerimonia, la firma sui registri di matrimonio. E a bordo c’era sempre il fidato Sandrone, amministratore di Venezia Turismo. Che lunedì, indossato un doppiopetto scuro, ha esordito nella parte del testimone. “The witness” lo chiamano già i suoi colleghi.

Giorni intensi, notti passate ad aspettare i trasbordi. «È gente abituata ad avere un servizio efficiente e in tempo reale», racconta, «bisogna essere pronti, educati, conoscere il cliente. E soprattutto, essere riservati». Sandro l’ha presa alla lettera. E nei quattro giorni di servizio non ha raccontato nulla, non si è fatto trovare nemmeno dagli amici. Adesso che gli ospiti illustri sono partiti, qualcosa trapela.

«Non mi sono montato la testa», dice, «il momento più difficile? Quando siamo entrati in Canal Grande, il primo giorno. I motoscafi con i fotografi ci inseguivano, tutti correvano, c’erano un sacco di onde. Il giorno dopo è andata meglio. Ringraziamo le forze dell’ordine per il lavoro che hanno fatto. Sono stati davvero preziosi». La “consegna” di Sandro è cominciata venerdì, quando è andato a prendere Clooney e i suoi ospiti al Tronchetto. Arrivavano in pullmino, tutti insieme. «Un altro momento delicato è stato quando gli ospiti hanno voluto visitare la Biennale architettura ai Giardini e all’Arsenale.

«Siamo andati in incognito, per evitare l’assalto. Ce l’abbiamo fatta. Loro sono stati molto contenti». «Che ne penso di queste giornate Veneziane di Clooney? «Lui è una grande persona, sono molto contento. E poi ha portato lavoro. Non solo le barche, ma gli allestimenti, le hostess, gli alberghi, i ristoranti, gli artisti. È andata bene».

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