Sandonatese morto a 32 anni a Londra

È morto a Londra in circostanze ancora misteriose, il sandonatese Alberto Brollo, 32 anni, avrebbe compiuto il 9 giugno 33 anni. Giovedì era tornato a Londra dopo aver trascorso una settimana con la famiglia a San Donà, in via Manzoni, nel popoloso quartiere di San Pio X. Qui lo si vedeva ormai di rado, solo quando tornava a casa per salutare i genitori e la sorella più grande Sara. Due giorni dopo, tra venerdì e sabato, è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Londra. Lavorava in un megastore nella metropoli inglese. Un bel lavoro, a contatto con la gente, dove poteva esprimersi al meglio grazie anche alla sua conoscenza delle lingue e si era distinto come un ottimo venditore in questo ultimo impiego.
A Londra aveva molti amici e in passato anche una compagna con la quale aveva vissuto una storia importante. Viveva in Inghilterra da una decina d'anni e si era perfettamente integrato. Ma non aveva perso i contatti con la sua città e i tanti amici nel Basso Piave che ancora lo ricordano.
Diverse volte nell'arco dell'anno, grazie anche ai frequenti voli low cost tra Londra e Venezia, faceva ritorno a casa per salutare i genitori e la sorella più grande, Sara che ieri è partita con il primo volo per Londra per sapere qualcosa di più sulla tragica scomparsa del fratello. Per il momento da Londra non sono giunte altre notizie dalle forze di polizia che hanno effettuato tutti gli accertamenti.
Un'amica londinese di Alberto ha contattato la famiglia a San Donà per avvertire del decesso. Ora i genitori, nell'abitazione di via Manzoni, sono disperati. «Non sappiamo nulla», hanno commentato, «solo che abbiamo perso un ragazzo buono, generoso. Aspettiamo che nostra figlia ci dica qualcosa di più quando contatterà la polizia e gli amici. Alberto era stato qui con noi una settimana. Era sereno, felice del suo lavoro e della vita a Londra. Anche i suoi titolari parlavano molto bene di lui, parlava quattro lingue ed era molto portato alla vendita».
Un altro decesso di un giovane sandonatese che viveva all'estero, dopo quella di Davide Pettoello in Germania, un paio di mesi fa, nella stanza dell'albergo in cui aveva trovato da poco un impiego.
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