Sanders, da stella del basket con la Reyer alla polvere in una notte

I retroscena della doppia denuncia: via dalla squadra. Il giocatore americano, ubriaco, giovedì notte ha percorso 40 km contromano in A27. Ma prima ha causato una rissa e colpito con un pugno un addetto alla sicurezza. Trovata marijuana nell’auto. Ecco cos’è successo
Carlo Mion Michele Contessa
Victor Sander in azione con la maglia della Reyer. Il giocatore statunitense è stato trovato in auto ubriaco mentre guidava contromano
Victor Sander in azione con la maglia della Reyer. Il giocatore statunitense è stato trovato in auto ubriaco mentre guidava contromano

MESTRE. Victor Sanders oltre dei reati e delle infrazioni commessi nella folle corsa contromano in A27, dovrà rispondere della rissa che ha causato mercoledì notte all’uscita dall’Alai Bar, locale interno all’Anda Venice Hostel, di via Ortigara. Rissa durante la quale ha colpito con un pugno un addetto della sicurezza.

Nessun coinvolgimento, invece, per il suo compagno di squadra Jordan Theodore, con il quale ha litigato in strada perché l’altro lo voleva portare a più miti consigli. Gli agenti della Polstrada in auto gli hanno pure trovato una modica quantità di marijuana.

Non solo: in Procura a Venezia è finita la relazione dei carabinieri sul comportamento del giocatore americano, ma a breve si aggiungerà anche la denuncia che l’uomo della sicurezza, dipendente dell’Agenzia Meccano Security di Oriago, presenterà per il pugno che ha ricevuto in pieno volto da Sanders.

Ricostruito anche il frangente temporale intercorso tra il momento in cui Sanders e Theodore escono dalla caserma dei carabinieri a quando il giocatore ha la cattiva idea di salire in auto, vettura messa a disposizione dalla Reyer, e iniziare la sua folle corsa in autostrada.

Il dirigente della società a cui i carabinieri hanno affidato i giocatori li accompagna a casa. Vivono in appartamenti foresteria della società. Mentre Jordan Theodore se ne va a letto Sanders, appena lasciato dal manager della Reyer, prende l’auto – senza motivo – e inizia l’ultimo atto di una folle notte: percorre 40 chilometri in autostrada contromano.

Sanders e il compagno erano andati all’Alai Bar per festeggiare la vittoria in Eurocup. Una festa a tema nella quale il giocatore statunitense aveva ecceduto con l’alcol.

La ricostruzione: fino a quando rimane all’interno del locale non succede nulla. Quando la direzione del locale comunica che si sta per chiudere, verso le 2.30, cominciano i problemi. I partecipanti alla festa, quasi tutti sotto i trent’anni, iniziano a uscire accompagnati dagli uomini della sicurezza. I due americani si avviano verso la porta.

Mentre Theodore è tranquillo ed esce, Sanders non ha intenzione di seguirlo. Comincia a fare storie. Non vuole andarsene. È in forte stato di alterazione. Ha decisamente esagerato con l’alcol. Durante l’uscita inizia a litigare con altri clienti. Ne nasce una mezza rissa.

La sicurezza. Intervengo gli uomini della sicurezza del locale che in qualche modo lo accompagnano all’esterno. Ma non è una cosa facile. I buttafuori hanno difficoltà a contenere i suoi quasi due metri di altezza per 88 chili di peso e rimediano diversi colpi. Uno in particolare prende un pugno in pieno volto. Ma non reagiscono e decidono di chiamare i carabinieri. Intervengono i militari e gli agenti delle volanti. I carabinieri devono estrarre i manganelli per calmarlo e caricarlo in auto. —

Victor Sanders (seduto di spalle, numero 11) a colloquio con coach Walter De Raffaele durante un time out
Victor Sanders (seduto di spalle, numero 11) a colloquio con coach Walter De Raffaele durante un time out

LA SOCIETÀ

Victor non convocato per la gara contro Reggio. A giorni la rescissione del contratto con Venezia

 Victor Sanders non si allena e non sarà convocato per la partita di domani all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno contro Reggio Emilia. Il futuro della guardia statunitense è sostanzialmente segnato, prima o poi arriverà la rescissione del contratto, questione di tempi tecnici. Questo in ambito strettamente sportivo, i problemi maggiori la guardia statunitense li avrà come conseguenza degli atti gravissimi commessi nella notte tra mercoledì e giovedì.

Genio e sregolatezza in campo, un “cavallo” di razza complicato da gestire, ma assoluto protagonista nell’infausta trasferta della Reyer a Lubiana della scorsa settimana. Un giocatore voluto dalla Reyer per la sua imprevedibilità, alla seconda stagione italiana, dopo il buon impatto avuto lo scorso anno con Trento, il primo club del nostro campionato a credere in lui, che è arrivato in Europa nel 2018 in Belgio, ad Anversa, con cui ha vinto due coppe nazionali.

La carriera. Sanders, 27 anni compiuti il 15 febbraio, nato a Portland, si è formato alla Jefferson High School e poi all’Università dell’Idaho. Giovedì è stata giornata di riposo per i giocatori della Reyer, dopo la partita di Eurocup contro Patrasso, al mattino parte atletica, solo al pomeriggio De Raffaele ha iniziato a preparare la partita di domani contro Reggio Emilia.

Il tecnico si è presentato prima della seduta nella sala stampa del Taliercio, seguito poi da capitan Michael Bramos, ma prima era stato anticipato che entrambi non avrebbero risposto a domande relative alla vicenda Sanders, come il resto della squadra. Victor chiave tattica per far “saltare” le difese, a volte troppo innamorato del pallone, in ogni caso è stato uno dei giocatori più utilizzati dallo staff tecnico Reyer questa stagione sia in campionato che in Eurocup.

Se è rimasto fuori, è stato per motivi disciplinari, a metà gennaio, quando contestò le scelte di De Raffaele nel post partita della gara di Varese (15 gennaio), persa dalla Reyer, e non fu convocato per la successiva partita di Eurocup contro Bourg-en-Bresse (18 gennaio), venendo però reintegrato per la successiva trasferta a Cremona (23 gennaio).

I suoi lutti. Giocatore toccato negli affetti (un congiunto stretto scomparso all’improvviso) pochi minuti prima della gara contro Trento al Taliercio (13 marzo), partita che Sanders ha voluto giocare ugualmente, scaricando i ricordi a fine gara, rimanendo a lungo a tirare nel post partita.

Chi sbaglia, alla fine paga i suoi errori, rimane però sempre una persona da “salvare” e lo spirito di conservazione è emerso tra gli americani della Reyer con un paio di pensieri individuali sui social.

Gli altri giocatori. «Sosterrò mio fratello a prescindere», ha scritto su Instagram Julyan Stone e il “fratello” è Victor Sanders, «perché ha un grande cuore ed è una persona tutt’altro che cattiva. Le persone commettono errori, ma quando ami qualcuno, non sei lì solo per il bene, ma anche per il male. Sono qui per aiutare mio fratello. Niente o nessuno mi farà pensare diversamente. Crescerà e imparerà». Stone non è stato il solo a intervenire sui social. «Prima che vengano fatte supposizioni», ha aggiunto Jeff Brooks, uno dei più toccati dalla vicenda, «i fatti sono le uniche cose che contano, quindi finché non hai i fatti, tieni per te le tue supposizioni». —

L'esterno dell'Anda Hostel di Mestre dov'è avvenuto lo scontro con gli uomini della sicurezza
L'esterno dell'Anda Hostel di Mestre dov'è avvenuto lo scontro con gli uomini della sicurezza

IL LOCALE

L’Anda Venice Hostel «All’interno non è avvenuto nulla». La società di sicurezza: «Denuncia dal collaboratore colpito»

La direzione dell’Anda Venice Hostel non ha intenzione di procedere legalmente nei confronti di Sanders. Spiegano dall’ostello: «All’interno del locale non è avvenuto nulla. La rissa nella sono rimasti coinvolti, loro malgrado, gli uomini dell’agenzia che garantisce la sicurezza nel bar, si è consumata all’esterno per cui non ci riguarda».

Parla la security. «L’altra notte, quando il mio collaboratore mi ha chiamato per spiegarmi cosa era successo, mi sono preoccupato per la sua salute e su come stava», spiega Crocefisso Vella, titolare dell’Agenzia di investigazioni private Meccano Security, per la quale lavora il buttafuori che ha rimediato il pugno in pieno volto.

«In questo lavoro oltre la salute dei collaboratori bisogna preoccuparsi di non avere delle responsabilità in quello che succede. È facile sbagliare e rovinare in un attimo 17 anni di lavoro irreprensibile che sono serviti a farti un nome sul mercato».

«Di sicuro, considerato il fatto che si è fatto refertare all’ospedale, il mio collaboratore nelle prossime ore sporgerà denuncia nei confronti del l’aggressore. Per ora l’ho sentito solo al telefono - prosegue Vella -. Il nostro è un lavoro sempre più complicato in cui siamo sottoposti a tante provocazioni nelle quali non dobbiamo cadere. L’altra notte era in servizio uno dei collaboratori che sono con me da più tempo, fin da quando ho creato l’agenzia. Una persona che difficilmente alza le mani che sa controllarsi. Per questo sono certo che su quanto è successo non abbiamo responsabilità», conclude il titolare della Meccano Security. —

Il presidente della Reyer, Federico Casarin
Il presidente della Reyer, Federico Casarin

IL RESTROSCENA

I silenzi eloquenti della Reyer in attesa che si muovano i legali

In attesa di altre comunicazioni ufficiali sul futuro di Victor Sanders, la Reyer sceglie la strada del silenzio. «Ci affideremo a comunicazioni ufficiali», ha ribadito il presidente Federico Casarin intercettato al Taliercio dopo la conferenza stampa pre partita di De Raffaele e di capitan Bramos.

Decisione presa giovedì dal club, dal momento che si sta decidendo il posto di un lavoratore con le carte in mano ai legali della società orogranata, anche perché ogni parola e tanto più qualche frase potrebbero essere fraintese.

Una linea che la Reyer ha seguito quasi sempre in passato, che quindi non deve sorprendere, anche per vicende meno eclatanti di quelle che hanno coinvolto Victor Sanders. Al contrario di tanti club che preferiscono andare in direzione opposta.

Non si tratta, in questo caso, di discutere su una rescissione consensuale del contratto per prestazioni sportive inferiori rispetto alle aspettative, come è accaduto in questa stagione prima con Charalampopulos e poi con Phillip, bensì per fatti molto gravi, accaduti fuori dal palasport e che solo per fortuna non hanno avuto conseguenze ancora più rilevanti.

Anche perché, in tutti questi anni da quando è intervenuto in prima persona Luigi Brugnaro (2006), prima di esonerare un allenatore o di mandar via un giocatore, la Reyer ha prima pensato alla persona e alla famiglia che un tecnico o un giocatore potevano avere alle spalle.

In questo caso la Reyer deve tutelare la sua immagine a qualsiasi livello, e “rumore” la vicenda ne ha provocato tanto in tutta Italia e non solo nel mondo sportivo, dove la Reyer ha assunto da anni un ruolo di eccellenza anche al di là dei trionfi conseguiti nelle ultime stagioni. —

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