San Nicola, patrono dei naviganti Mosaico sulla facciata di San Marco

La scoperta
San Nicola di Bari è il protettore dei naviganti, venerato anche a Venezia. Adesso scoperto dallo storico Guerrino Lovato, che dopo lunghe ricerche ha trovato la conferma alla sua ipotesi. Il santo raffigurato nella facciata Sud della chiesa di San Marco, verso il Molo, non è San Paolo Eremita, come si credeva. Ma San Nicolò, o “Nicola di Bari”. «A Venezia», racconta Guerrino, l’artista che ha ricostruito gli arredi e i palchi della Fenice dopo l’incendio, «a Nicola erano intitolate ben tre chiese. San Nicolò di Lido, San Nicolò dei Mendicoli, San Nicola da Tolentino. Molte anche le reliquie». E in tre mosaici di San Marco, continua Lovato, «il santo è raffigurato benedicente col libro, senza mitria, con le vesti sontuose e i guanti».
Una figura che si distingue anche sulla facciata esterna meridionale della Basilica con un mosaico del Cinquecento. Anche qui Nicola è raffigurato con pastorale, mitria e palle d’oro in mano. La statua invece è nell’edicola, vicino a quella di Sant’Antonio Abate. «Ecco il motivo dell’equivoco durato molti secoli», spiega Guerrino, «si credeva che fosse Paolo l’Eremita, perché Paolo era il compagno di Antonio Abate nella Tebaide. Un equivoco nato nei primi anni del Seicento ad opera dello Stringa , poi confermato da altri storici e studiosi. Wolgang Wolters, grande storico di cose veneziane, lo aveva identificato come San Benedetto. Invece adesso ne siamo certi: si tratta di San Nicola, patrono dei naviganti»
La statua di San Nicola , di rara bellezza, è alta 230 centimetri. Opera quattrocentesca di Jacobello delle Masegne, uno dei due fratelli artisti che realizzarono gran parte dell’iconostasi e le sue sculture dei santi e degli apostoli dentro la Basilica.
«Venezia ha finalmente il suo specifico patrono dei naviganti», esulta Lovato, «di piccole o grandi navi che siano». Guerrino Lovato, 65 anni, è uno dei più famosi artisti e artigiani viventi. Ha realizzato maschere e sculture. Ma soprattutto studia da sempre la storia veneziana e le sue bellissime e infinite forme d’arte. —
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