San Michele protesta per l’orario ridotto
SAN MICHELE. Tagli alla sanità, cittadini furibondi a San Michele e Bibione, dove sono state tagliate le giornate di disponibilità del Distretto sanitario di piazza Galasso. Avviata una petizione, e le firme sono già 500. In appena sette giorni. San Michele dunque come San Stino: anzi molto peggio. Infatti San Michele è vicinissima a Latisana, in Friuli, cittadina che vanta un moderno ospedale molto più vicino di quello di Portogruaro e a cui sia le partorienti (il Punto nascite a Portogruaro non aprirà prima di dicembre) sia le persone bisognose di analisi si stanno già rivolgendo. «Non possiamo arrenderci a questo schifo», non usa giri di parole l'ex vicesindaco di San Michele Bibione, Rino Aggio, «tutto il paese si sta mobilitando. Anche i bar stanno partecipando alla raccolta di firme».
Il pomo della discordia è dato dal fatto che a San Michele il Distretto sanitario ha subìto una vera e propria sforbiciata alla voce disponibilità. Fino a pochi giorni fa il servizio era garantito le mattine per cinque giorni la settimana. Oggi, invece, per chiedere analisi, sottoporsi a prelievi e vaccinazioni, si può accedere soltanto il lunedì e il martedì. Cioè soltanto due giorni su sette.
I firmatari definiscono questa situazione scandalosa. «Chiediamo», conclude Aggio, «che le attuali attività di sportello siano integralmente mantenute e che eventuali modifiche siano concordate gradualmente». Il territorio di San Michele presenta una dorsale di ben 50 chilometri; chi risiede a nord, a ridosso del Pordenonese, è ancora più svantaggiato. I paesi di Malafesta, Villanova della Cartera e Pozzi sono quasi sperduti rispetto al centro di San Michele. Penalizzati soprattutto gli anziani.(r.p.)
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