San Marcuola, crolla il pontile merci quattro turisti feriti, si riapre la polemica
VENEZIA. Crolla il pontile delle merci. E quattro turisti che ci erano saliti per fotografare il Canal Grande restano feriti. È successo ieri poco dopo mezzogiorno al Fontego dei Turchi, di fronte a San Marcuola. La struttura in legno, costruita dal Comune per lo scarico delle merci dove era fino a qualche anno fa il traghetto gondole, ha ceduto di schianto. Colpa dell’erosione sott’acqua, delle correnti, del moto ondoso. E della mancata manutenzione.
Uno schianto che ha colto i turisti di sorpresa. Medicati sul posto, non hanno voluto essere trasportati al Pronto Soccorso. I vigili urbani del Traffico Acqueo hanno isolato la zona, fatto i rilievi insieme ai vigili del fuoco. Adesso il pontile andrà ricostruito. Ma l’incidente, che poteva avere conseguenze più gravi se fosse successo durante uno sbarco di materiali pesanti, riapre la polemica mai sopita sulla logistica del trasporto merci e sul traffico acqueo in città.
«Siamo all’anarchia completa», si sfoga Massimiliano Brusato, responsabile della categoria del trasporto merci della Confartigianato, «i nostri allarmi non sono stati presi in considerazione dal Comune. Non ci sono controlli, a parte le barche in bacino San Marco che fanno un po’ di propaganda. Ma il traffico è al limite, alle Fondamente Nuove si rischia. È il momento di aprire un tavolo serio e di fare un po’ di ordine. Altrimenti i trasportatori apriranno le agitazioni». Brusato parla dei pontili, sempre più precari. E della difficoltà per i trasportatori merci di sbarcare sulle rive. A Rialto anche ieri erano in quinta fila, sotto il sole. Molti pontili sono occupati dai taxi o dalle barche da diporto. «Abbiamo proposto al Comune di curare noi la manutenzione delle strutture», continua, «a patto che i lavori li facciamo noi, e poi ci venga dato l’uso esclusivo di quel pontile».
Ieri i legni spezzati della struttura di appoggio erano ben visibili sugli scalini in pietra d’Istria a fianco del Fontego dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale. Un collasso che arriva in un pontile relativamente giovane, provato dalle correnti e dal moto ondoso oltre che dall’usura e dalle teredini, i vermi che vanno ghiotti di legno anche sott’acqua.
«Occorre trovare soluzioni più durature, per salvaguardare l’incolumità degli addetti al trasporto», continua Brusato, «i pali sott’acqua ad esempio potrebbero essere fatti in Pvc o in cemento, come per i pontili dell’Actv, il piano di calpestìo di legno insieme ai parapetti». Il pontile crollato ieri è stato sistemato al posto del traghetto di gondole, cancellato qualche anno fa. «Eppure i traghetti hanno la funzione di rallentare il traffico, di dissuadere le velocità e ridurre il moto ondoso», dicono i gondolieri. Che si sono detti disponibili a riaprire in accordo con l’Amministrazione comunale i traghetti chiusi negli ultimi anni. Adesso sono in funzione soltanto quelli di Santa Sofia, San Tomà, Giglio. Riaperti di recente la Dogana e il Carbon, chiusi Ca’ Rezzonico e Stazione. —
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