San Marco, contromisure contro il caos di Carnevale
VENEZIA. Dopo il caos di Cannaregio si pensa già a degli aggiustamenti in vista del Volo dell’Angelo e dell’Aquila, il 4 e l’11 febbraio in Piazza San Marco. «Vogliamo anticipare almeno di un’ora il Volo dell’Angelo», spiega il comandante della Polizia municipale Marco Agostini, «Inoltre stiamo spalmando molti eventi in tante aree in modo che il flusso di persone in arrivo si disperda in più punti». Sabato sera, in occasione dell’apertura del Carnevale, si sono infatti create decine di ingorghi tra Strada Nuova e Santa Lucia. Molti residenti sono rimasti bloccati fuori casa, altri hanno impiegato un’ora per arrivare in stazione. Gli organizzatori si dicono comunque soddisfatti perché in Rio di Cannaregio tutto è andato bene: «Mi rendo conto che ci sono stati dei disagi e mi dispiace, ma nell’area dell’evento ha funzionato. Teniamo presente che è la prima volta che viene messo in pratica il sistema di sicurezza e che la città ha una conformazione particolare» spiega l’ingegnere Giuseppe Gaspare Amaro della società Gae Engineering incaricata della gestione emergenze «Pensiamo di aver raggiunto la sufficienza, ma per San Marco puntiamo all’ottimo».
Per Agostini e per Amaro le barriere umane sono state comunque decongestionate nel giro di pochi minuti: «Il problema è stato l’incrocio tra chi usciva dallo spettacolo e chi entrava, ma lo abbiamo risolto», afferma Agostini. «L’obiettivo non era bloccare nessuno» prosegue Amaro «le persone che uscivano le abbiamo indirizzate verso la stazione e verso San Marco. Come criterio, raggiunto il limite di undicimila, abbiamo fatto passare i residenti con la carta d’identità. Cercheremo per la prossima volta di migliorare per capire che variabili all’accesso abbiamo escluso (per esempio i domiciliati, ndr). Per San Marco il tetto di persone sarà maggiore, ma ci sono meno residenti».
Il numero (20mila) verrà comunicato martedì, mentre giovedì verrà spiegato il piano per la sicurezza che dovrebbe prevedere quattro accessi. «Per la sicurezza di San Marco stiamo lavorando da settimane» ha detto il prefetto Carlo Boffi «Il problema è che tutto il mondo vuole venire a Venezia, qualunque sia il disagio. Che ci fosse una limitazione di posti per la sicurezza era stato ampiamente divulgato dal Comune». Su questa linea sono d’accordo il presidente di vela Piero Rosalsava e l’assessora al Turismo Paola Mar che affermano che è stato fatto il possibile e che bisognava aspettarsi «qualche disagio e qualche coda». «Era da tanto tempo che continuavamo a spiegare che sarebbero state prese delle misure di sicurezza» hanno detto ieri alla Festa di Cannaregio «Abbiamo anche inviato tremila lettere ai residenti della zona, spiegando come sarebbe stato il piano di sicurezza. Gli accessi erano segnalati con un totem lungo la strada, come si può dire che non si sapeva?».
Intanto però i residenti si sono sentiti invasi e privati della loro città, se non addirittura della loro casa. Molti sono rimasti fuori e tanti si sono sentiti abbandonati al di fuori della zona blindata. «Mi sembra ci sia stata una disorganizzazione completa» commenta Dario Calimani, passato solo perché ha ripetuto più volte che doveva andare a una cerimonia in ricordo dell’Olocausto «Capisco che il Carnevale sia un affare per albergatori e ristoratori, ma è possibile che un residente debba tornare a casa mostrando il documento?». Qualcuno ha detto che si sarebbe potuto evitare di inaugurare il Carnevale il Giorno della Memoria: «Non è stato delicato, ma di questi tempi fare polemica avrebbe dato più fastidio che solidarietà».
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